In concomitanza con la chiusura del il 37. Festival Internazionale del Teatro di Romeo Castellucci è stato presentato ieri a Venezia lo spettacolo “Lo spazio infinito della memoria. Orfeo ed Euridice – Oggi sposi”, terza ed ultima parte del progetto “Azione ardente della memoria. Il ricordo nel mito di Orfeo”, che ha visto impegnata da febbraio scorso la giovane compagnia veneziana La Corte dei Miracoli.
Il progetto, uno studio sul celebre mito di Orfeo ed Euridice, è incentrato sul tema del ricordo, sul rapporto tra la memoria del passato e la realtà del presente, e sull’improvvisazione: gli attori infatti improvvisano in scena sulla base di poche informazioni e suggestioni, ogni volta diverse, portate dagli spettatori.
Il coinvolgimento del pubblico, è totale. Le persone sono invitate ad entrare in un salone arredato come un ristorante e ad accomodarsi ai tavolini. Gli attori servono aperitivi e stuzzichini e si intrattengono a chiacchierare con il pubblico che si trova così inconsapevolmente partecipe al banchetto nuziale di Orfeo ed Euridice. Gli spettatori diventano quindi comparse nell’azione scenica.
Il tempo è scandito da alcune delle più belle canzoni d’amore italiane, da “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli a “Parlami d’amore, Mariu”. La musica ha un’importante funzione evocativa del ricordo, nel mito di Orfeo.
I due protagonisti, vestiti a nozze, sono entrambi presenti ma non interagiscono sulla scena: Euridice (Maria Ghelfi) è al centro, sola, sognante, innamorata, prostrata su un velo di terra nuda. Mentre Orfeo (Marco Zoccarato) si sposta di tavolino in tavolino con il bicchiere in mano e chiacchiera con gli spettatori-invitati alle nozze: scherza, racconta a tutti il suo immenso amore per Euridice, è visibilmente emozionato, quasi commosso.
Maria Ghelfi è perfetta nella parte della sognante e ingenua Euridice, ma è soprattutto Marco Zoccarato a dare una grande prova di recitazione: tutti i suoi gesti e le sue parole sono improvvisati e variano di volta in volta a seconda delle reazioni del pubblico, riuscendo a creare tante piccole azioni sceniche individuali decentrate dalla scena vera e propria e assolutamente originali.
A poco a poco però si capisce che il matrimonio non è reale ma è già accaduto. E’ solo un ricordo di Orfeo, perché Euridice è già morta, come ci racconta il mito greco. Il pubblico-attore vive quindi il presente nel ricordo di Orfeo che, ancora innamorato, rivive lo struggente rimorso di aver perduto Euridice per sempre. Quando Orfeo ed Euridice finalmente si incontrano sulla scena, l’incontro è solo apparente perché non possono vedersi, appartengono ormai a due mondi diversi, così vicini eppure così incomunicanti. Si abbracciano, abbozzano due passi di danza, cantano, ma non vi è una reale interazione: sono due innamorati che rivivono, ciascuno nella sua intimità, gli stessi bei momenti che hanno trascorso assieme in un tempo ormai lontano, di cui custodiscono vivo il ricordo.
Il pubblico ora non può più partecipare all’azione scenica. Il ricordo di Orfeo è troppo privato per essere condiviso, va oltre la comprensione mortale. Il pubblico quindi torna ad essere semplicemente spettatore: la sua presenza è quasi scomoda e viene gentilmente accompagnato all’uscita dagli attori. La scena finale è quasi un tableaux vivant, un’istantanea della figura di Orfeo in piedi, immobile con lo sguardo fisso nel vuoto e un’Euridice a terra, morta. Il pubblico allontanandosi ne porta il ricordo con sé, assieme a un piccolo e originale dono: un cd con le foto di scena dello spettacolo unico e irripetibile a cui ha partecipato.
Azione ardente della memoria: ricordo n°3
“Lo spazio infinito della memoria. Orfeo ed Euridice – Oggi sposi”
di e con Marco Zoccarato, Maria Ghelfi; con Alessandra D’Onofrio, Sara Lazzaro, con la partecipazione di Mattia Berto, Giovanni Tomassetti, Valentina Bortoli
durata 60 minuti circa
Progetto in collaborazione con: Fondazione di Venezia, Patronato dei Frari, Servizio Partecipazione Giovanile e Culture di Pace del Comune di Venezia, Senato degli Studenti IUAV, Istituto Coletti di Venezia, Commissione per la gestione del centro polifunzionale Coletti, Coop Adriatica
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