“Le gabbie tutte uguali di cui si compone questo zoo sono le cinquantatrè righe da quarantadue battute che..ho avuto a disposizione..per costringervi dentro i miei animali.Per il resto,entro quei limiti, libertà.Aperto per ospitare ogni animale, ogni aspetto della zoologia, con ogni tipo di approccio, da ogni punto di vista”.
Ogni capitolo, ogni “gabbia” , un mondo da scoprire:uno schizzo della fisionomia, del comportamento e, se risulta utile, della fisiologia dell’animale scelto come ospite di questo zoo di carta.
Non preoccupi il fatto di trovare nella seconda sezione del testo la temibile sistematica.E’ sì più”specifica”della prima parte, ma il lettore non si troverà di fronte milioni di noiosissime pagine per ogni animale trattato poichè l’autore(come dice lui stesso)possiede il cosiddetto fiuto sistematico,capace cioè di cogliere la caratteristica più saliente di ogni specie,con un tratto può evocarla e farla rivivere, poche righe per di più con uno stile scorrevole e gradevolissimo.
Molto spesso l’autore si diverte a far notare le stranezze comportamentali in animali noti quali elefanti, cani e gatti,ci presenta strani coinquilini:il fierasfer, ospite indiscreto dell’intestino di un cetriolo di mare o ci fa riflettere quando ci spiega quanto possa essere stretto il legame tra un semplice pomodoro ed una tartaruga.
A volte,semplicemente un ricordo permette l’introduzione di un nuovo”ospite”tra le pagine dell’etologo Danilo Mainardi, famoso (per i non addetti ai lavori)per le sue partecipazioni a Superquark,dove in quel caso,racconta le immagini di animali proposte con la stessa ironia e precisione che si riscontra in tutte le sue pubblicazioni.
Semplici,ma incisivi, i suoi racconti vibrano di passione.Da solo il racconto delle pulci ammaestrate merita la lettura e,proprio per l’originalità e la vivezza del tratto,è consigliabile comprare l’edizione con inclusi i disegni dell’autore.Nei suoi schizzi quasi di bambino gli animali appaiono scanzonati, strizzano l’occhio al lettore(di solito disattento ai loro misteri)che ora, proprio come in uno zoo, si lascia trasportare nei loro mondi e, per un momento, condivide con loro momenti di vita altrimenti inosservati.
Gli appassionati naturalisti possono trovare diletto in ciascuna pagina e alla fine, proprio come dei bambini all’uscita dallo zoo, gridare:”ancora, ancora…!!”.
D. Mainardi, Lo zoo di carta, Torino, Einaudi, 1994, pp. 360, €7.25.