“La bella e la bestia” di Christophe Gans

Fiaba e Natura

La domanda che viene spontaneo di porre al cinquantaquattrenne regista francese Christophe Gans, già giornalista e critico cinematografico, è il motivo che lo ha spinto a realizzare oggi un film su una antica e celebre fiaba come La Bella e la Bestia.

“Sono voluto andare all’origine del mito – risponde Gans – ho voluto recuperare i remoti messaggi di una fiaba che ha una lunga storia. Infatti la vicenda era nota fin dall’antichità, ne troviamo tracce nella rappresentazione che la mitologia greca e latina offre del potente ed eterno scontro/incontro tra la natura e gli esseri umani. Della fiaba si è sempre considerato il messaggio di amare oltre l’apparenza. Questo messaggio “animalista” è – prosegue il regista – un aspetto finora poco o per nulla tenuto in considerazione.”

Nella sua versione cinematografica si è rifatto alla narrazione di Madame de Villeneuve, più autentica e completa, pubblicata nel 1740, precedente dunque all’edizione più nota e più diffusa di Beaumont del 1756. Dal punto di vista registico la sua ispirazione, anche se non modello in senso stretto, è l’omonimo film del 1946 diretto da Jean Cocteau, prima e anche finora unica pellicola su questa fiaba, a parte i film di animazione.

Gli ingredienti noti della fiaba ci sono tutti: la lista dei doni preziosi chiesti al padre dalle figlie; la rosa chiesta da Belle, apparentemente un semplice fiore ma in realtà simbolo – per Greci e Romani – di piacere, lusso, stravaganza, amore; le sorelle invidiose; il padre amorevole e così via.

In aggiunta agli elementi abituali, nella versione di Gans i fratelli di Belle diventano tre, mentre era uno solo in quella di Cocteau, movimentando la vicenda e offrendo anche il confronto tra le diverse mascolinità dei ragazzi e tra le diverse femminilità di Belle e delle sue due sorelle. Sono rappresentati anche due giganti di pietra, alleati della Bestia, pure essi simboli di una natura primordiale. Sono presenti piccoli e benefici esseri che fanno compagnia a Belle, gioiosi mostriciattoli nei quali era stata trasformata la muta dei cani. Ma soprattutto c’è la cerbiatta, una ninfa dei boschi trasformatasi in donna, versione aggiornata della Sirenetta, o di Melusina, o comunque di un essere in parte umano e in parte animale, spesso presente in miti e leggende.

Questa ninfa, come Ariel, aveva abbandonato il regno animale per conoscere l’amore di un uomo; scelta fatale costata a lei la vita e al marito, che involontariamente la uccide, la dannazione di essere trasformato, appunto, nella bestia. Non entrano in copione le fate cattive e viene invece messa in scena la nudità innocente della ninfa/principessa trafitta nel candido petto dalla freccia dorata del marito: questo è l’apice della terribile metafora dello scontro tra natura e civilizzazione. Scontro che si ricompone solo con l’arrivo di Belle e con l’amore che lei sa portare.

I paesaggi grandiosi e la magnifica rappresentazione della natura, resa vitale da effetti speciali molto efficaci, sottolineati da una musica di grande suggestione, rendono il film godibile per aduliti e bambini. Le scene sarebbero state ancora più impressionanti se fossero state in 3D “Ma – spiega il regista – ho voluto girare il film in francese e con un budget di 36 mila euro. Il 3D avrebbe richiesto l’inglese e un budget del 30/40 per cento più alto”.

Gli studi brandeburghesi di Babelsberg, dove il film è stato realizzato siano avvisati: occorre che si aggiornino per battere la concorrenza anche nella produzione del 3D.
Una curiosità: il bravissimo attore André Dussollier, che qui ha il ruolo del padre di Belle, è presente alla Berlinale 2014 in altri due film: Aimer, boire et chanter, in concorso, di Alain Resnais, che ha ottenuto un Orso d’Argento; e il bellissimo Diplomatie, nelle sezione Berlinale Special, di Volker Schlöndorff.

Titolo originale: La belle & la bête
Nazione: Francia
Anno: 2014
Genere: Fantastico
Durata:
Regia: Christophe Gans

Sito italiano: www.labellaelabestia-ilfilm.it
Cast: Vincent Cassel, Léa Seydoux, André Dussollier, Eduardo Noriega, Myriam Charleins, Sara Giraudeau, Audrey Lamy, Yvonne Catterfeld, Nicolas Gob, Jonathan Demurger, Louka Meliava, Dejan Bucin
Produzione: Eskwad, Pathé, Studio Babelsberg
Distribuzione: Notorious pictures
Data di uscita: 27 Febbraio 2014 (cinema)