È un piccolo ma grande contributo alla storia della cultura italiana il nuovo libro firmato da Dacia Maraini, “La seduzione dell’altrove” (edito da Rizzoli), in cui la nostra scrittrice più famosa all’estero, o almeno così dicono, raccoglie appunti di viaggio dagli anni ’90 ad oggi.
Presentato pochi giorni fa alla Feltrinelli di piazza Piemonte, La seduzione dell’altrove è già sulla bocca di tutti. A farne da padrino a Milano addirittura Gad Lerner, che ha ammesso di sentirsi quasi provinciale al fianco di una donna ormai cittadina del mondo.
Africa, Giappone, America, Europa, Asia. Ci sono quasi tutte le zone del pianeta racchiuse in un unico libro, raccontate attraverso gli occhi di una viaggiatrice nel vero senso del termine.
La Maraini non fa sconti al turismo. Il viaggio per lei è tutt’altra cosa, un’esperienza certamente più viscerale (e meno comoda), rispetto alla gita organizzata dai tour operator per noi occidentali viziati.
Per Dacia viaggiare significa entrare completamente nella mentalità e nelle usanze delle popolazioni che si incontrano, anche quando questo significa cercare di capire una pratica tanto atroce quanto ingiusta come l’infibulazione femminile.
Eppure la cultura, la conoscenza, il confronto passano secondo la Maraini anche da questo. Dal saper cioè ascoltare, persino quando quello che sentiamo non ci piace o ci ferisce.
La guerra è presente in maniera forte e trasversale lungo l’intero arco del libro, con le sue bombe, le sue folli conseguenze e le sue tristezze. Accanto ad essa, le decine di tentativi che le associazioni umanitarie, i pacifisti, le donne, le organizzazioni internazionali e gli intellettuali fanno nel mondo per arginarne la violenza. Si scopre dai resoconti della Maraini che sono tante, attive, caparbie: eppure non bastano.
Si parla molto anche dell’Italia, vista dagli occhi degli Istituti Italiani di Cultura all’estero. “L’Italia è una grande potenza culturale” raccontano a Dacia le centinaia di ragazzi che in tutto il mondo studiano con impegno l’italiano. Lei si sente orgogliosa, fiera del proprio Paese e tuttavia allo stesso tempo dispiaciuta per lo spreco di risorse che il governo italiano a suo parere sta compiendo.
Spuntano fuori ogni tanto personaggi-mito del panorama internazionale, che Dacia Maraini ha incontrato di persona: amici, colleghi, conoscenti, il grande amore. Da Pasolini a Borges, dalla Callas a Bill Clinton, fino al Alberto Moravia, di cui parla da donna innamorata prima ancora che da intellettuale.
La seduzione dell’altrove dà allora al lettore la possibilità di imbarcarsi per un viaggio intorno al mondo senza muoversi da casa, con un unico mezzo di trasporto: quello dell’immaginazione. A guidarlo, una Dacia Maraini orgoglio dell’Italia e di quanto di buono essa riesca ancora a produrre.
Dacia Maraini, La seduzione dell’altrove, 2010, Rizzoli, pp. 175, euro 17,50.