“La timidezza delle ossa” della Compagnia Pathosformel

Il corpo oltre

Al Bastione Alicorno di Padova una suggestiva performance artistico-teatrale

Sfondo bianco, un telo in pvc elastico fa apparire e scomparire una materia che il pubblico, instradato dal titolo della performance, coglie essere il corpo umano: una mano, un braccio, un busto, una schiena, che, dapprima separati, in un crescendo di emotività si fondono assieme per poi scomparire, inghiottiti ancora una volta dal nulla.

Ma a guardarla, pur sempre con gli stessi occhi, questa performance è arte astratta in movimento. Inizialmente un astrattismo verticale, molto raffinato, che può ricordare alcuni ‘tagli’ di Fontana, crea una tensione palpabile di fronte all’ignoto. Superato il colpo, lo spettacolo si lascia guardare suggestivo e poetico. Ora le figure creano movimenti orizzontali, ora tendono ad esplodere, ad andare oltre lo stesso telone per trasmettere agli spettatori la sostanza della forma; ora, assecondati da un suono martellante e angoscioso sembra di essere di fronte ad una distruzione scomposta dei corpi, a brandelli, primi effetti di una guerra. Timidezza, suggerisce ancora una volta il titolo, ma forse si è di fronte a qualcosa che oltrepassa il mero stereotipo della maschera o del telo per celare ciò che fisicamente non si riesce a rappresentare.

Piuttosto bravi i due artisti in movimento che orchestrano tutte le forme e ben meritata risulta quindi essere la segnalazione al Premio scenario che Pathosformel, giovane compagnia veneta, ha ricevuto nel 2007 proprio per questo spettacolo.

La timidezza delle ossa
di Daniel Blanga Gubbay, Francesca Bucciero e Paola Villani – con la collaborazione di Milo Adami
FIES Factory One in collaborazione con Sezione Autonoma – Teatro Comandini. Cesena – Segnalazione speciale – Premio Scenario 2007
durata della performance: 20 min.