Negli anni ’40, una ragazza di nome Allie Hamilton (Rachel McAdams), arriva nella cittadina costiera di Seabrook, nel Nord Carolina, per trascorrervi l’estate con la famiglia. Qui conosce Noah Calhoun, un ragazzo del posto, e immediatamente i due si innamorano. Sebbene lei appartenga ad una famiglia facoltosa e lui sia un semplice operaio, nel corso di pochi e appassionati mesi i due diventano inseparabili. Questo legame viene però aspramente ostacolato dalla famiglia di Allie finché questa decide di porre fine alla storia trascinando la figlia a New York. La partenza di Noah per lo scoppio della 2° guerra mondiale non fa che allontanarli definitivamente.
Dopo diversi anni Allie si fidanza con Lon (James Marsden), un giovane soldato di buona famiglia, ma Noah rimane comunque nel suo cuore. Il giorno in cui Allie vede la foto di Noah in un giornale sente un bisogno irresistibile di vederlo: il tempo sembra non aver cambiato i sentimenti.
Alcuni decenni dopo, un uomo (James Gardner) legge le pagine di un diario ad un’anziana donna (Gena Rowlands) a cui fa visita quotidianamente in una casa di riposo. Nonostante la demenza senile da cui è affetta, la signora segue con partecipazione la storia di Allie e Noah e, anche se per pochi istanti, la memoria sembra riaffiorare..
Le pagine della nostra vita, fedele adattamento del romanzo omonimo di Nicholas Sparks, è innanzitutto un’opera che, con grande enfasi visiva e narrativa, non teme di sottolineare i momenti tipici (e topici) che caratterizzano un incontro amoroso, gli ostacoli che si frappongono ad esso ed il loro problematico superamento. Nick Cassavetes abbandona quindi i drammi a tinte forti di John Q o dell’ormai datato ma ancor appassionante She’s so lovely per avvicinarsi ai colori pastello del primo amore. E nel farlo ci trasmette una grande fiducia in esso e soprattutto nella sua capacità di durare, di scavalcare i limiti del tempo. Noah è infatti un esempio piuttosto inconsueto rispetto ai modelli del cinema e della società attuali, un uomo che non smette di essere quel ragazzino che a 17 anni aveva perso la testa per Allie, nemmeno dopo un lungo distacco fisico e temporale; nemmeno dopo il fidanzamento di questa con il bello e ricco Lon; nemmeno di fronte alla “cecità” di Allie, quando, ormai alla fine dei loro giorni, è affetta dalla demenza senile. Un tema, quello dell’amore eterno, all’apparenza banale, forse consumato dalla letteratura, ma che, proprio perché proposto ai giorni d’oggi, appare come una coraggiosa dichiarazione.
Il film è senza alcun dubbio ben confezionato: le immagini calde del South Carolina, donate dal sapiente sguardo di Robert Fraisse (già direttore della fotografia in L’amante e Sette anni in Tibet di Annaud), sono cariche del fascino di quella terra; il cast è d’eccezione e ci regala ancora una deliziosa performance di Gena Rowlands affiancata da un ineccepibile James Garner.
A questo punto però non si può evitare il paragone con il padre del regista, John Cassavetes: anche questi ha dedicato la vita ad esplorare il tema dell’amore, della coppia, della famiglia, ma l’ha fatto percorrendo una strada diversa, ovvero tramite la “distruzione” del sentimento. Le relazioni di John erano anomale, nevrotiche; in esse c’era odio, pazzia, c’era il male provocato dal troppo amore, c’era uno studio quasi viscerale dei rapporti umani, delle dipendenze. E in esso erano coinvolti in prima persona gli attori, vittime sacrificali di tutti i suoi lavori, spinti dal regista a superare se stessi, a dare il proprio vissuto per qualche attimo di “verità”. Eppure, quando affiorava, il sentimento era qualcosa di puro e di assolutamente nuovo per chi ne era o ne è tuttora testimone.
Il film di Nick, detto ciò, non risulta che un quadro classicheggiante in cui non si osa, in cui si procede secondo un percorso prevedibile, dove si teme di affrontare il lato oscuro dell’umano: la vita di Noah ed Allie è talmente lontana dal quotidiano da sfiorare lo stucchevole. Cassavetes figlio sembra non aver assorbito abbastanza la lezione del padre, sembra aver dimenticato la sua lotta contro i cliché, i luoghi comuni, le menzogne di tanto cinema “mainstream”: certo, è importante parlare d’amore ma, non per questo, si può dimenticare la forma, il modo, e in questa mancanza Nick non può che deludere.
Titolo originale: The notebook
Nazione: U.S.A
Anno: 2004
Genere: Drammatico, RomanticoRegia: Nick Cassavetes
Sito ufficiale: www.thenotebookmovie.com
Cast: James Garner, Gena Rowlands, Joan Allen, Ryan Gosling, Rachel McAdams
Produzione: Lynn Harris, Mark JohnsonData di uscita: 2004 (cinema)