Ambientato nell’800, I Miserabili di Victor Hugo gode di una bellezza immortale, per i suoi protagonisti complessi e forti e per la gloria della redenzione che genera la libertà, uscendo dall’oppressione della fame e del dolore. Les Misérables, preso ora in prestito dal musical per il cinema, è un lavoro sorprendente, che rapisce ed emoziona.
Un’opera monumentale messa in scena con un cast di attori che ha affrontato il proprio ruolo con una consapevolezza sostenuta; Les Misérables conquista il pubblico anche grazie alla scelta di far eseguire i pezzi dal vivo e non in playback.
Il risultato è quasi unico. Ogni brano ha la potenza di un inno.
Diretto da Tom Hooper (già coinvolgente cantastorie con Il Discorso del Re) Les Misérables, incredibilmente, riesce a far rivivere non solo il codice morale del libro – duro, epico, commovente – ma anche la spettacolarità che lo ha reso un musical assai longevo (ha debuttato a Londra il 4 dicembre 1985, scritto da Alain Boublil, Claude-Michel Schönberg, Jean-Marc Natel e prodotto da Cameron Mackintosh).
Parlare di Les Misérables significa non solo parlare del flusso delle musiche, trascinanti e melodiche nel loro raccontare crudeltà, sofferenza, eroismo e riscatto (come Look Down, Who Am I?, Do you Hear the People Sing?); travolgenti quando toccano i nervi della tenerezza (come Freedom in Mine, In My Life, A Little Fall of Rain); struggenti quando l’amore irrompe (I Dreamed a Dream, One Day More, On My Own); ma significa anche parlare della generosità e partecipazione di attori che, circondati da una fotografia lirica, hanno imperlato il lavoro di Hooper.
I Dreamed a Dream interpretata da Anne Hathaway – Fantine – vale da sola tutto Les Misérables: un unico piano sequenza, con solo il suo viso inquadrato per tutta la durata del pezzo, che canta piangendo, rende tutto il pubblico seduto in sala partecipe del suo immenso dolore. E si resta senza parole, con il nodo in gola e le lacrime che sgorgano, mentre sullo schermo la fotografia incorona la sensazionale ricostruzione della “corte dei miracoli”
Samantha Barks, già Eponine a teatro, riesce a scolpire il suo personaggio nella memoria del pubblico con la sua versione di A Little Fall of Rain sulle barricate tra le braccia di Marius. E che dire di Hugh Jackman? I suoi occhi doloranti e affettuosi, uniti alla sua presenza scenica, con una voce modulata dalle emozioni, è uno dei Jean Valjean migliori che si siano visti in qualsiasi rappresentazione de I Miserabili.
Restiamo, invece, perplessi sul tono traballante di Russell Crowe, bravissimo nella parte di Javert, ma la sua prestazione vocale è l’unica a risentire di una mancanza di vibrazioni; questo non vuol dire che non sia riuscito a marchiare il personaggio con una sicurezza quasi religiosa.
Les Misérables è la storia di un fuggiasco che vuole solo riscattare il suo nome. Ma Javert, (Russell Crowe) un’inflessibile guardia, gli darà la caccia per tutta la vita. Grazie alla carità mostratagli dal Cardinale Myriel di Digne (interpretato da Colm Wilkinson, che per primo ha interpretato il ruolo di Valjean a Londra e a Broadway), Valjean trova la forza di ricominciare da capo. Apre una fabbrica e diventa un uomo stimato da tutti. Alle sue dipendenze lavora la giovane Fantine (Anne Hathaway), invisa alle colleghe, viene fatta licenziare, perché madre di una bambina illegittima. Disperata, la giovane, per mandare dei soldi alla famiglia che si occupa della sua Cosette, vende i suoi capelli e due denti, si prostituisce. Intanto, Javert, arrivato nella cittadina, riconosce l’uomo che ha violato la libertà sulla parola e intende riportarlo in carcere; ma Valjean, accusato da una stremata e ferita Fantine della sua tragedia, perché licenziata dal suo caporeparto senza che lui muovesse un dito, sul letto di morte le promette che si occuperà della sua Cosette.
Valjean riesce a trovare la piccola Cosette, strappandola dalle grinfie dei perfidi affidatari, i coniugi Thénardier (due perfetti pagliacci grotteschi: Helena Bohan Carter e Sacha Baron Cohen) e la loro vita sarà sotto il segno della precauzione, fuggendo da Javert.
Nove anni pù tardi a Parigi, dopo la notizia della morte del generale Lamarque, gli studenti e la classe operaia stanno organizzando la rivolta. Marius (Eddie Redmayne) e Enjolras (Aaron Tveit) radunano la folla per strada, e con loro c’è un piccolo e adorabile birbante: Gavroche. Mentre sta scaldando la folla, Marius intravede un’ormai cresciuta Cosette (Amanda Seyfried, voce importante, ma i suoi grandi occhi restano troppo freddi, rispetto alle parole di Hugo) e se ne innamora a prima vista, spezzando il cuore di un’altra giovane, Eponine, figlia dei Thénardier, innamorata dello studente ribelle.
Valjean, scoperto l’amore tra la sua Cosette e Marius, farà di tutto per tirarlo fuori dalle barricate sano e salvo; come Eponine, che difenderà e proteggerà Marius fino alla fine.
Il giorno del matrimonio tra Cosette e Marius, Valjean affida la giovane al suo innamorato, per non farla più scappare da Javert, anche se non sa che è uscito di scena.
La redenzione ha liberato Valjean. E, come per ogni degno eroe, la morte arriva circondata dall’amore e dal perdono.
L’epilogo seduce, ripercorrendo con dolcezza e malinconia i sentimenti travagliati, dorati, seri e romantici, che hanno raccolto il pubblico durante tutta l’opera.
Do you hear the people sing?
_ Singing a song of angry men?
_ It is the music of a people
_ Who will not be slaves again!
_ When the beating of your heart
_ Echoes the beating of the drums
_ There is a life about to start
_ When tomorrow comes!
Titolo originale: Les Misérables
Nazione: U.S.A.
Anno: 2012
Genere: Drammatico, Musicale
Durata: 160′
Regia: Tom Hooper
Cast: Hugh Jackman, Anne Hathaway, Russell Crowe, Amanda Seyfried, Helena Bonham Carter, Sacha Baron Cohen, Samantha Barks, Eddie Redmayne, Aaron Tveit, Samantha Barks, George Blagden
Produzione: Working Title Films, Cameron Mackintosh Ltd.
Distribuzione: Universal Pictures Italia
Data di uscita: 31 Gennaio 2013 (cinema)