“Lev” di Muta Imago

Voce universale che vale la pena di ascoltare

Lev è un reduce di guerra sovietico che ferito alla testa perde la capacità di ricordare e cerca di ricostruire la propria identità.
Lev, come un astronauta, è un uomo che è stato nella guerra feroce e ora è “lontano” dalla Terra, ed è proprio grazie a questa sua osservazione “distante” che riusciamo a scorgere e sentire disvelati i tratti dell’energia universale, che a sentirla tutto diventa piccolo, ridimensionato, persino la Terra non è che una piccola “sfera azzurra nel cielo nero”, l’innata consapevolezza di un senso che era prima di noi e sarà dopo, e che rende l’affanno, il dolore e la guerra ancor più insensato.

Ma lo spazio cambia continuamente, secondo regole per lui non decifrabili, momenti e luoghi per poter ricordare appaiono e scompaiono continuamente, sottoforma di grandi tabulae bianche dove di tanto in tanto riesce a far emergere un ricordo.
Lev è una ricerca nello spazio di ciò che ancora manca oppure che non c’è più, ed è questo il filo sottile ma potente che lega la sua storia umana con il sentire di tutti, con quest’oggi che sembra un patchwork di significati disgregati, della vita ridotta, nel migliore dei casi, ad affannosa e dolorosa ricostruzione. Una corrispondenza che Muta Imago, collettivo di artisti nato a Roma nel 2006, sa cercare, trovare ed esprimere con la contaminazione di numerosi linguaggi, contaminazione che crea – grazie a una eccezionale regia, a dir poco complessa perché mai sazia di ricerca – un atto performativo potente, contaminazione mai scontata e necessaria dall’inizio al termine dello spettacolo.

E proprio il finale dello spettacolo – semplice, prepotente e sublime quanto la scoperta del sole dall’oblo’ di un luogo buio – sorprende ed emoziona, coinvolgendo tutti i sensi dello spettatore, e costringendolo almeno ad un atto concreto e ad una reazione.
Se nel Teatro contemporaneo s’incontrano spesso linguaggi di carne e d’intelletto, Muta Imago è una voce che parla allo spirito privato e universale, una voce che vale la pena di ascoltare.

MUTA IMAGO
LEV
(durata 50m)
Segnalazione Premio Tuttoteatro.com Dante Cappelletti 2007
ideazione Glen Blackhall, Riccardo Fazi, Claudia Sorace, Massimo Troncanetti
con Glen Blackhall
regia di Claudia Sorace
Segnalazione al Premio Tuttoteatro.com Dante Cappelletti 2007.
www.questanave.com