Non è Natale senza Lo Schiaccianoci e gli appassionati di danza veneziani possono ritenersi soddisfatti della programmazione teatrale delle festività appena concluse.
Tra le diverse proposte dei teatri della terraferma, spicca la rivisitazione in chiave moderna del balletto invernale per eccellenza, portata in scena il 3 gennaio dai solisti della Compagnia Nazionale di Raffaele Paganini, accompagnati da due étoiles internazionali: Arianne Lafita Gonzalvez e l’italiano Vittorio Galloro.
L’eccellente coreografia ideata da Luigi Martelletti punta sull’aspetto fiabesco del racconto da cui è tratto il balletto (Schiaccianoci e il Re dei Topi di E.T.A. Hoffmann), alleggerendo l’aspetto cupo che nell’originale di Petipa e Ivanov caratterizza parte del primo atto.
Rimane immutata, invece, la struttura portante dell’opera: la festa di Natale con i regali di Drosselmeyer, l’incubo e poi il sogno di Clara nel Regno dei Dolci. Efficace e d’impatto la suite del secondo atto, la danza spagnola, araba, cinese e russa, che comprende forse le musiche più famose del compositore Čajkovskij.
La buona tecnica e l’espressività dimostrata dai ballerini, impegnati spesso in più di un personaggio differente, non fanno sentire affatto il bisogno di un maggior numero di ballerini in scena.
Semplici ma di grande effetto sono state le scenografie, specialmente nel primo atto, che hanno permesso di variare l’entrata e l’uscita di scena dei ballerini, rendendo più vivaci alcuni passaggi.
Lo Schiaccianoci rappresentato appare proprio come il giusto mezzo tra rinnovo e tradizione che la danza in Italia deve trovare per riuscire ad attirare un pubblico sempre più numeroso per continuare ad esistere.
Non si può che augurare il meglio a questa giovane compagnia, come a tutte le compagnie di danza italiane, nella speranza che la situazione di quest’arte tanto bella migliori e che rappresentazioni come questa possano giungere nei piccoli teatri di provincia non solo in occasione delle feste.
Compagnia Nazionale di Raffaele Paganini in
Lo Schiaccianoci
di P. I. Čajkovskij
con Vittorio Galloro, Arianna Lafita Gonzales
e i solisti della Compagnia