Venezia 66. Concorso – Film Sorpresa
Malabon, Manila, Filippine. Durante un violento monsone due donne, due “lole” (lola in lingua Tagalog significa nonna) si affannano per trovare il denaro necessario a un funerale e a un processo. Lola Sepa ha visto morire suo nipote durante una rapina, per il furto di un telefono cellulare. Lola Puring è invece sconvolta perché l’assassino del giovane derubato è suo nipote. Entrambe poverissime, anziane e determinate – pur nel dolore che le affligge -, si mettono presto all’opera l’una per assicurare una sepoltura dignitosa al nipote e una giusta pena al colpevole; l’altra per tentare di evitare che l’amato nipote non marcisca in galera per il resto dei suoi giorni.
Presentato a Venezia in Concorso come secondo film a Sorpresa, Lola è una pellicola difficile, un dramma familiare incrociato basato sulla resa naturalistica delle immagini e sulla gestione “neorealistica” del materiale narrativo e degli attori. Brillante Mendoza segue con occhio discreto – quasi facendo sparire la macchina da presa nella irrituale quotidianità dei gesti dei protagonisti – la sofferenza di due donne orgogliose e fiere, pronte a fare qualunque cosa pur di far trovare pace ai propri cari.
Il giovane e talentuoso cineasta filippino, scoperto al Festival di Locarno nel 2005 con Masahista e arrivato ben presto in concorso al Festival di Cannes, nel 2008, con Serbis, per poi vincere quest’anno il premo come Miglior Regista sempre al Festival francese con Kinatay, si addentra senza paura nell’intimità di una sofferenza che ha origine nel concetto di onore, oltre che di legame famigliare. Tuttavia sono proprio le azioni che compiamo nei momenti più tragici, nei quali ognuno reagisce in maniera diversa, la misura della nostra umanità.
Mendoza punta sulla forma, scandisce la vicenda – raccontata quasi in tempo reale – con continui piani sequenza e lunghi primi piani di volti e di oggetti, di soldi (incubo e maledizione, salvezza e sicurezza) che cambiano di mano e di documenti che segnano il passato e il futuro dei protagonisti. La burocrazia della giustizia si scontra con la pragmatica esigenza di sopravvivenza, l’onore con il bisogno, l’amore con la compassione. Una pellicola severa e problematica, tanto complessa quanto apparentemente lineare.
Lola di Brillante Mendoza
Filippine, 110′
v.o. tagalog – s/t italiano, inglese
Anita Linda, Rustica Carpio, Tanya Gomez, Jhong Hilario, Ketchup Eusebio