“Lost” – Sesta stagione

Quello per cui sono morti (6x16)

La lunga corsa sta ormai volgendo al termine. Dopo sei anni di misteri, teorie, emozioni e colpi di scena, “Lost” si concluderà con un episodio di due ore. In questo penultimo appuntamento gli autori non si risparmiano, e regalano un episodio ricco di spunti e informazioni: un’ottima tappa di avvicinamento al gran finale. Comunque vada, “Lost” ci mancherà.

A Los Angeles le strade dei nostri protagonisti si stanno riunendo. Merito soprattutto di un Desmond sempre più abile nel tirare i fili dei suoi burattini. È in seguito alla sua aggressione nel parcheggio della scuola, per esempio, che anche Ben inizia a ricordare. E forse non è casuale la commozione di quest’ultimo quando, invitato a cena da Danielle Rousseau (che ha abbandonato i panni della pazza eremita ma rimane comunque un po’ inquietante), gli viene detto che per Alex lui è una figura paterna. Intanto Locke, ispirato proprio dalle parole dette da Desmond a Linus, si rivolge nuovamente al dottor Shephard, convinto dal destino (o da coincidenze, secondo Jack) a farsi operare. Il dottore la sera è atteso insieme alla ex moglie a un concerto, al quale parteciperanno anche Desmond e i fuggiaschi Sayid e Kate, liberati grazie ai soldi di Hugo (anche lui sembra ormai del tutto consapevole) e alla corruttibilità della poliziotta Ana Lucia. Si preannuncia un concerto oltremodo interessante…

Sull’isola, intanto, siamo sempre più vicini alla resa dei conti. I quattro sopravvissuti all’esplosione del sottomarino sono diretti verso il pozzo in cui si trova Desmond, ma lungo la strada Hurley incontra lo spettro di Jacob bambino, e grazie alle ceneri raccolte da Ilana il Jacob adulto riesce a farsi vedere da tutti, perlomeno finché il fuoco non si spegnerà. Davanti al falò, l’ormai ex protettore dell’isola racconta ai nostri la verità sulla loro condizione di candidati, e chiede loro di fare una scelta: qualcuno dovrà farsi avanti e prendere il suo posto. Alla fine il ruolo viene assunto da Jack (splendida la reazione ironica di Sawyer: «Avevo ragione, dicendo che quello si crede il Padre Eterno»), il quale beve l’acqua “benedetta” e diventa a tutti gli effetti il nuovo Jacob.

Dall’altra parte dell’isola avevamo lasciato Ben, Richard e Miles diretti all’esplosivo nascosto nella stanza segreta in casa di Ben. I tre vengono raggiunti da Widmore e Zoe, che li informano di aver già provveduto a minare l’aereo. Il problema è che in arrivo c’è anche Locke, che prima si libera senza tanti complimenti del povero Richard (e speriamo che stia bene, altrimenti sarebbe un’uscita di scena davvero ingenerosa per lui), e poi propone un’alleanza a Ben. Quest’ultimo accetta senza remore e tradisce Widmore, nei confronti del quale è determinato a vendicarsi. Locke dunque uccide Zoe, e minacciando di fare lo stesso con Penny ottiene da Widmore ciò che gli interessa: sapere qual è il ruolo di Desmond. Ma Ben compie ugualmente la sua vendetta, e uccide il suo antico rivale. Locke ha ora un nuovo obiettivo: proprio sfruttando le particolari doti di Desmond, è intenzionato addirittura a distruggere l’isola.

Dopo la bella ma per certi versi deludente Al di là del mare, Lost torna a farsi apprezzare con un episodio emozionante e ricco d’azione, che evita il rischio di fare da semplice “riempitivo” in attesa del gran finale. In particolare, pur nella sua semplicità, risulta riuscita la scena attorno al fuoco in cui Jacob spiega – finalmente – l’origine e la natura dei candidati. E a posteriori, avendo scoperto nello scorso episodio che Jacob e il fratello erano semplici esseri umani, non dovrebbe stupire più di tanto sapere che i candidati non hanno nulla di speciale, sono persone normali accomunate da un’esistenza non troppo felice. Come abbiamo capito in passato dopo un’attenta raccolta di indizi, Jacob ha indirizzato la loro vita quel tanto che bastava per metterli tutti sullo stesso aereo, ma il suo compito si ferma qui. Non può essere lui a scegliere il suo successore, perché vuole che i candidati abbiano una cosa che lui non ha potuto avere: una scelta. È la vittoria del libero arbitrio sul destino. In questo senso è bella anche la spiegazione data a Kate circa la sua esclusione: «Eri diventata madre. Ma è solo una riga di gesso dentro una grotta, se vuoi l’incarico è tuo». Ma è giusto che a farsi avanti sia Jack, colui che all’inizio diceva a Locke «È solo un’isola», ma che dopo un lungo percorso di conversione è ora pronto a diventarne il custode.

L’episodio ha anche il merito di riprendere (e, forse un po’ frettolosamente, risolvere) il grande conflitto tra Linus e Widmore. Nel farlo, ci vengono rivelati importanti dettagli che aiutano a fare chiarezza su alcuni dubbi. Primo fra tutti, il fatto che dalla sua stanza segreta Ben credeva soltanto di poter evocare il mostro di fumo, ma in realtà era un burattino nelle sue mani. Inoltre il cambio di prospettiva di Charles, dal voler uccidere tutti (quarta stagione) al volerli salvare, è dovuto a una visita di Jacob, e proprio grazie a questo Widmore è riuscito finalmente a ritrovare la rotta giusta per l’isola. La guerra tra i due tuttavia giunge al termine, e nel modo più sanguinoso. E anche se rimane l’ombra di un’incongruenza, visto che in Cambio delle regole Ben aveva detto al suo nemico «Sappiamo entrambi che non posso ucciderti», non si può non constatare che sia una scena di grande impatto, anche per le motivazioni di vendetta che ci sono alle spalle. Ora rimane da capire che ruolo voglia assumere Ben in questo finale, l’impressione è che la sua collaborazione con Locke sia solo di facciata. Ma a fare il doppio gioco con il Fumo si rischia di finire male…

TITOLO ORIGINALE: What they died for
PRIMA TV USA: 18 maggio 2010 – ABC
PRIMA TV ITALIA: 26 maggio 2010 – Fox
SCRITTO DA: Edward Kitsis & Adam Horowitz & Elizabeth Sarnoff
DIRETTO DA: Paul Edwards
GUEST STARRING: Alan Dale (Charles Widmore), Kenton Duty (Jacob bambino), Mira Furlan (Danielle Rousseau), Sheila Kelley (Zoe), Dylan Minnette (David Shephard), Mark Pellegrino (Jacob adulto), Tania Raymonde (Alex Rousseau), Michelle Rodriguez (Ana Lucia Cortez).