Quest’opera si presenta al lettore come il frutto di un’indagine storica. Vonnegut si pone come semplice redattore delle memorie di Howard W. Campbell jr., incarcerato in una prigione israeliana in attesa di essere giudicato per crimini di guerra, un americano con l’accusa di essere stato colonna portante della propaganda nazista.
Howard W. Campbell jr. nasce in America e si trasferisce in Germania da bambino seguendo il padre che è trasferito dall’azienda dove lavora. Con l’avvento del nazismo al potere viene contatto dai servizi segreti americani per diventare parte del sistema di antispionaggio americano nel cuore della Germania. Campbell si infltra nella gerarchia e diventa lo speaker più famoso della radio tedesca. Diventa la voce dello spirito nazista tra tutti quelli che sostengono il regime, e è tra le armi più potenti per diffondere e rinforzare il pensiero totalitarista.
Quando finisce la guerra riesce a scappare in America, senza l’amata moglie fatta prigioniera dall’esercito russo in quanto sostenitrice del regime.
Campbell si ritrova solo, legato alle sue poche abitudini, attento a non attirare l’attenzione.
Se da una parte è cosciente delle atrocità a cui ha collaborato alla realizzazione, dall’altra si sente del tutto innocente perché sa che l’ha fatto perseguendo il bene. Nei suoi discorsi radiofonici ha mandato dei messaggi all’esercito e al governo americani attraverso un sottile sistema di intonazioni e intercalari, come può essere un colpo di tosse. Lui sa di essere buono, e che quello che ha fatto le è stato richiesto da un esponente del suo paese per il bene comune.
A dispetto di questo, egli diventa un’icona dei nostalgici del regime, un baluardo dei movimenti fascisti americani e diventa anche uno dei principali ricercati dalle potenze uscite vittoriose dalla guerra.
Si trova perseguitato da quello stesso governo che lo ha reso suo strumento contro il nazismo all’interno del nazismo stesso. Quando viene catturato, cerca di dare spiegazioni, ma il governo americano si trova privo di prove che sostengono le dichiarazioni di Campbell e politicamente obbligato a consegnarlo al governo israeliano.
A Campbell è stato chiesto di fare la spia per il proprio paese, ma gli è stato chiesto qualcosa di più, tanto che l’atto del suo inserimento nei servizi segreti è stato cancellato senza lasciare prove. A Campbell è stato chiesto di diventare un nazista, e di farlo bene. E lui lo ha fatto.
Campbell ha vissuto una doppia vita, quella di nazista, così ampia da lasciare poco spazio alla sua vita e alla sua coscienza. L’unico spazio dove può vivere la sua vita è la relazione con la moglie, il suo grande amore.
Qual è la differenza tra perseguire il male, e agire secondo il male per perseguire il bene?
Obbedire alla propria nazione è sempre un bene?
Se Campbell fosse nato tedesco, avrebbe fatto la spia tra gli americani? E questo sarebbe stato un bene o un male?
“Madre notte” è una citazione dal Faust di Goethe, è la madre creatrice e nutrice ma anche origine di morte, l’origine di tutto, del bene e del male.
K. Vonnegut,”MADRE NOTTE”, Milano, Feltrinelli, , 2007