Piccola premessa storica: siamo nella Spagna degli anni ‘40, immediatamente dopo la Guerra Civile, un paese povero e sofferente, dove si percepiva un disperato bisogno di nuovi idoli. La corrida poteva essere paragonata alla tv nazionale a colori. A quei tempi alcuni uomini viaggiavano per il paese incarnando il mito più antico di tutti: l’uomo contro il toro, l’uomo contro sé stesso.
Manuel Rodríguez Sánchez, detto “Manolete”, fu il primo di quegli ultimi eroi. Un torero dall’ombra lunga, dallo sguardo triste e dall’espressione mestamente seria. Era considerato il Maestro dell’arena, si muoveva sulla sabbia con fare delicato e cupo. Il suo talento per la corrida era unico. Fu lui a riportare austerità ed eleganza all’interno delle arene e fu lui a rinnovare l’arte della corrida. Durante il suo breve trionfo – morì a soli trent’anni – realizzò il sogno di tutti coloro che vennero prima e dopo di lui: riempire le arene di folle entusiaste. Reinventò la “Fiesta”. Dimenticò la paura e giocò con la morte.
Non ci fu corrida importante a cui lui non prese parte. Andò a Siviglia, Alicante, Bilbao, Barcellona e Madrid. Manolete divenne presto la stella più luminosa tra tutti i toreri spagnoli. Alla fine della stagione del 1945 attraversò l’atlantico per combattere in Messico, Perù, Venezuela e Colombia dove, ancora una volta, dimostrò il suo talento speciale. Il suo fu un successo straordinario, Manolete divenne il torero più famoso del mondo.
Era necessario compiere un passo indietro per configurare scolasticamente la sociologia storica e la sinuosità unica che si incrociarono: la Spagna di allora con la figura introversa di un’artista.
Questo per dire, che di materiale struggente, tragico, appassionato e epocale ce n’era in abbondanza.
Le sfumature, con cui imprimere nella mente di nuove generazioni e ricolorare nella mente di chi c’era il periodo storico attraverso un torero, un divo, un personaggio, sono andate semplicemente sprecate.
Manolete è il terzo lungometraggio diretto dal regista olandese Menno Meyjes, che ha scritto sceneggiature per registi come Steven Spielberg e George Lucas, (Il Colore Viola, Indiana Jones e L’Ultima Crociata, L’impero del Sole).
Questa pellicola è un film del 2007, che arriva solo ora in Italia. Meyjers ha studiato a lungo Manolete per rappresentarlo sul grande schermo. Ma di quella vita ha scelto solo la parte finale, puntando sulla storia d’amore, che il torero ebbe con un’attrice. Va bene, anche qui l’occasione per tracciare sentimentalismi e scacciare melodrammi c’era, viva e possente. Ma niente.
L’occasione è stata sprecata.
Quella storia tragicamente senza speranza, qui, viene compressa in uno svolgimento che focalizza per sommi capi solo ciò che il regista vuole dire e come lo vuole dire.
Manuel Rodríguez (Adrien Brody), meglio conosciuto come “Manolete”, è un torero, un uomo timido, austero, di poche parole e dall’aspetto triste; durante la stagione delle corride Manolete viaggia costantemente, passando di arena in arena.
Lupe Sino (Penelope Cruz), invece, è una donna bellissima, schietta, orgogliosa, sensibile e con un passato turbolento alle spalle. Prima che si innamorasse di lei, il torero aveva un solo obbiettivo: diventare famoso. Grazie a Lupe, Manolete sembra aver trovato un nuovo scopo nella vita, ma un’ombra incombe sui due amanti. Manolete è innamorato della morte mentre Lupe è innamorata della vita. Lupe insegna al matador ad amare la vita e, allo stesso tempo, a temere la morte.
Ed è un peccato ed è un dispiacere vedere come una sceneggiatura ridondante di punti ciechi e una regia attanagliata da egocentrismi presuntuosi va a discapito di due attori semplicemente eccezionali. La bravura commovente, sontuosa e delicata di Adrien Brody messa allo sbaraglio nelle mani di un regista frettoloso è insopportabile.
Titolo originale: Manolete
Nazione: Gran Bretagna, Spagna
Anno: 2007
Genere: Drammatico, Romantico
Durata: 115′
Regia: Menno Meyjes
Cast: Adrien Brody, Penelope Cruz, Nacho Aldeguer, Enrique Arce, Dritan Biba, Pedro Casablanc, Berta de la Dehesa, Antonio de la Fuente, Juan Echanove, Enrique Hernández, Luis Hostalot, Josep Linuesa
Produzione: Future Films, HandMade Films, Lolafilms, Pierce/Williams Entertainment, Sequence Film
Distribuzione: Eagle Pictures
Data di uscita: 14 Maggio 2010 (cinema)