MAP- MUSEO DI ARTE PLASTICA

Quando la plastica sposò il pop

In un contesto decisamente particolare, a Castiglione Olona, vicino a Varese, nasce un museo con le creazioni di “polimero arte”.

Nelle sale del Map le opere di Man Ray, accanto a quelle di Balla, di Baj e della Accardi, tutti affascinati dalle infinite possibilità che offriva la nuova materia figlia della modernità industriale, esposti sotto gli occhi increduli del passato. Musica soffusa, in perfetta sintonia con l’ambiente trecentesco, un’illuminazione gradevole, delle grandi vetrate fumé a tamponare gli archi a sesto acuto che dividono il portico dalla corte.
È un nuovo ambiente nato, dopo una lunga gestazione, all’interno del palazzo dei Castiglioni di Monteruzzo… dentro prende forma uno strano gioco a matrioska: l’arte che contiene l’arte, in una perfetta mescolanza di antico e moderno, di tecnologico e classico.

La straordinaria invenzione si chiama MAP. Decine di opere di plastica fanno armoniosamente a pugni con la tradizione. Primo nel suo genere in Italia il Museo di Arte Plastica è il felice risultato di un lavoro di molti anni, connubio nato dall’incontro tra amministrazione e impresa. Un’idea che viene direttamente dagli anni sessanta, quando la Mazzucchelli, ditta leader nella produzione di materie plastiche, offrì agli artisti la possibilità di lavorare con quel nuovo materiale, mettendo a disposizione la competenza dei propri dipendenti specializzati, allo scopo di avviare nuove sperimentazioni attraverso la plastica. Nacque così, dalla volontà di Lodovico Castiglioni e Franco Mazzucchelli, il laboratorio Polimero Arte. Vi lavorarono artisti del calibro di Carla Accardi, Filippo Avalle, Enrico Baj, Medeiros De Lima, Camillian Demetrescu, Peter Gogel, Hsiao Chin, Smith Miller, Hilda Reich, Guido Strazza e Kumi Sugai e molti altri. Alle opere di questi artisti si aggiunsero poi lavori realizzati su progetto di Man Ray e Giacomo Balla, oltre alle recenti acquisizioni: Vittore Frattini, Carlo Giuliano, Marcello Morandini e Giorgio Vicentini.

Un allestimento, quello curato da Sara Frattini, decisamente indovinato e una cornice particolare rendono il museo ancora più meritevole di essere visitato. Dentro al MAP il post modern è messo sotto teca e offerto alla curiosità del futuro sotto gli occhi (increduli?) del passato. In ogni caso suggestioni, magnetismi. Aggrappati alle pareti, gli affreschi che non hanno ceduto alle violenze del tempo, grazie anche all’intervento dell’arch. Ovidio Cazzola, si affacciano su questo curioso paesaggio… qualche purista potrebbe storcere il naso nel vedere la storia dell’arte brillare unicamente per luce riflessa, ma, l’effetto è garantito, senza ombra di dubbio il contesto riceve dal contenuto almeno quanto gli dona.
Lo spettacolo, decisamente unico, merita di essere goduto, un appuntamento irrinunciabile per chiunque si dovesse trovare nei paraggi, gli altri possono farsi stuzzicare dando un’occhiata a www.museoarteplastica.it.

È dunque evidente che la coraggiosa iniziativa del Comune di Castiglione Olona sia di grande interesse. Per la realizzazione del MAP il comune di Castiglione si è avvalso delle competenze dello storico dell’arte Rolando Bellini, professore all’Accademia Albertina di Torino, e della designer Sara Frattini, rispettivamente curatore scientifico della collezione e progettista dell’allestimento.

MAP – MUSEO DI ARTE PLASTICA
Castiglione Olona (VA)
www.museoarteplastica.it.