MEETINGS OF ART: “La definizione di soggettivitá: la fotografia da Luigi Ghirri ad Annette Kelm”

Il 20 novembre, al Teatro Arsenale per la Biennale di Venezia

Il 20 novembre nuovo appuntamento con Meetings on Art, per approfondire le tematiche proposte dalla Mostra ILLUMInazioni della 54. Esposizione Internazionale d’Arte.

Hanno partecipato alla tavola rotonda de “La definizione di soggettività: la fotografia da Luigi Ghirri ad Annette Kelm”, David Campany curatore, critico e artista, Giovanni Carmine curatore e critico d’arte, Shirana Shahbalzi fotografa, Daniela Salvioni critica d’arte.

David Campany autore del fortunato “Arte e Fotografia”, ha aperto la conferenza parlando dello stile fotografico di Luigi Ghirri, nel creare foto al di lá del documento, ed è proprio per questo motivo che una sua immagine del fotografo è in copertina del suo libro.
La riflessione parte dalle Avanguardie degli anni ’20 con A.R. Patzsch e successivamente con Irving Penn, fotografi che hanno lavorato nella moda e nella pubblicità, ma al tempo stesso hanno cercato di rendere la fotografia una forma d’arte, svincolandola dal legame pittorico. A seguire si é parlato del tocco di Man Ray che ha reso la foto astratta e artistica in “senso puro” e poi di A. M. Rod?enko che a scapito del fotogiornalismo si é principalmente interessato alla forma “estetica”.
Andy Warhool invece ha rappresentato un ulteriore svolta, ha fuso fotografia, media e pubblicità.

Tutti questi fotografi hanno in comune il fatto di aver elevato la fotografia ad uno stato superiore, rendendola indipendente dall’arte.
Come Luigi Ghirri questi fotografi conoscevano bene l’arte e come lui nelle loro foto cercavano di far emergere tutta la loro preparazione e la loro voglia di indagare il mondo, rivelandone gli aspetti diversi.
Un altro elemento che caratterizza la fotografia di Ghirri è la soggettività, la sua fotografia urbana con chiari scuri rivela realtà sospese, che l’occhio conosce solo dopo un’accurata indagine.

La conferenza si chiude con una una frase di Ghirri letta da Daniela Salvioni: Al di la degli intenti descrittivi e illustrativi, bisogna guardare oggetti, luoghi, volti, non per catalogarli ma per costruire immagini che diano nuove possibilità di percezione.

Foto a cura di Romina Greggio Copyright © NonSoloCinema.com – Romina Greggio