MENTAL. Prima visione assoluta in Italia

In onda dal 4 giugno ogni giovedì alle 22.00 su FOX

La decima edizione del Telefilm Festival di Milano regala come ogni anno interessanti anteprime per gli amanti del genere che accorrono alla manifestazione lombarda curiosi di scoprire i regali che riserverà loro un palinsesto televisivo troppo spesso avaro di prodotti di qualità. Questa edizione ci ha presentato Mental, una nuova serie di produzione Fox TV Studios in 13 episodi, che sarà trasmessa dal 22 maggio negli States e dal 6 giugno in Italia, in contemporanea con altri 35 paesi.

Sulla scia di quei medical drama che, a partire da E.R. fino ad arrivare a Dr. House, sembrano essere ricetta di sicuro appeal presso il pubblico dei telefilmofili, Mental sviluppa le sue storie all’interno di un istituto di sanità mentale, in cui a sorpresa viene scelto come direttore Jack, uno psichiatra sui generis, preferito dalla seppur conservativa boss Nora all’ambiziosa e ostinata vicedirettrice Veronica. Ad interpretare Jack è l’attore di origini inglesi Chris Vance (terza stagione di Prison Break), mentre Annabelle Sciorra (Law & Order) veste i panni di Nora.

A noi pare di rivedere House alle prese con le restrizioni della Cuddy di fronte ai suoi poco ortodossi metodi di cura, ma qui non ci sono esperimenti ai limiti dell’etica con medicinali di ogni genere, e non c’è neanche il celeberrimo pessimo carattere del dottore. In poco meno di un’ora di visione abbiamo scoperto in Jack uno psicologo molto attento al benessere dei suoi pazienti e un po’ meno alle regole ospedaliere di professionalità e senso civico, grazie soprattutto a uno strano “dono” di cui sembra essere in possesso: entrare nella testa dei degenti e vedere la realtà attraverso i loro occhi.

Questa sua caratteristica è disvelata dopo pochi minuti dall’inizio del primo episodio, quando lo vediamo denudarsi completamente davanti agli sguardi allibiti dell’ambulatorio per fronteggiare un uomo nudo che, brandendo un tavolo a mò di scudo, cerca di proteggersi da strane presenze che popolano il suo mondo di visioni. Il prosieguo è una corsa contro il tempo per permettere al primo paziente in assoluto del nuovo direttore di riabilitarsi e far ritorno nella sua famiglia, continuando a esercitare le sue passioni e scacciando l’incombente spettro del manicomio.

Alla fine anche la compassata Veronica decide che forse è il caso di dare il beneficio del dubbio a colui che in pratica le ha rubato il ruolo, dando il via a una collaborazione che sembra già preludere a sviluppi ulteriori nel loro privato.

Forse scarseggiano i colpi di scena, d’altronde di una sola ora s’è trattato, ma lo svilupparsi delle problematiche della mente umana attraverso personaggi di ogni tipo ha sempre un ché di attraente. Da scoprire.