METROPOLIS RESTAURATO

Una proiezione con musica dal vivo del capolavoro di Fritz Lang

Il Cinema Massimo di Torino propone, da maggio a luglio, a cura di Stefano Boni, una prestigiosa rassegna di film di fantascienza che accompagna la mostra di manifesti, locandine, materiale pubblicitario e giocattoli “Cose da un altro mondo”, ospitata fino a novembre dal Museo del Cinema.

La successione delle pellicole non è cronologica ma procede per sezioni tematiche: la prima si intitola “Le città del futuro” e ripercorre le prefigurazioni urbane da “Metropolis” a “A.I.” di Spielberg, fino a “Fuga da New York” di Carpenter e “Strange Days” di Kathryn Bigelow. La seconda sarà: “Alien & Co.” che, a partire dall’omonimo capolavoro di Ridley Scott, mostrerà tutta la sequenza dei tentativi degli alieni di impossessarsi del corpo umano: “L’invasione degli ultracorpi” di Siegel , “La cosa” e “Il villaggio dei dannati” di Carpenter per citarne alcuni. La terza sezione, “Ultimatum alla Terra”, prende il titolo dal film di Robert Wise e si affaccia su “La guerra dei mondi” di Byron Haskin, su “L’uomo che cadde sulla Terra” di Nicholas Roeg, “Mars Attacks!” di Tim Burton, “Terminator” di Cameron e “Indipendence Day” di Ronald Emmerich, tra gli altri. La quarta parte riguarda “Le conquiste spaziali”: dal “Pianeta delle scimmie” di Francklin J. Schaffner al “Pianeta delle scimmie” di Tim Burton. E si concluderà con la quinta sezione: “(Fanta) scienza”: una panoramica sulle figure di scienziati che hanno sfidato le leggi della fisica e della biologia: da “La mosca” di Cronenberg a “Viaggio allucinante” di Richard Fleischer.
57 classici di valore inestimabile seguiranno, così, il capofila: “Metropolis” di Fritz Lang del 1927, proiettato, ad ingressi gratuiti o a inviti, con un accompagnamento musicale dal vivo di sorprendente impatto, la sera del 24 maggio nel corso dei festeggiamenti d’inaugurazione. Forse superfluo ricordare la trama: 2026.

La città di Metropolis è divisa in due: in superficie il dittatore Fredersen e i ricchi felici, nel sottosuolo gli operai sofferenti che lavorano. Maria con le sue parole di speranza è il solo conforto per la casta dei poveri. Ma un robot, Hel, con i tratti somatici di Maria, creato da uno scienziato pazzo, incita a una rivolta cui segue una devastante inondazione. Un rogo arde la ragazza e il figlio del dittatore, innamorato di Maria e disperato per il suo apparente cambiamento, scopre la verità: la perfida incantatrice è in realtà una macchina, la sua amata invece è stata rapita. L’amore e la pace infine trionfano. Questo kolossal, capolavoro espressionista, questa opera, su cui tutto è stato detto, ancora tocca profondamente gli animi. Ed ha attirato il pubblico in maniera sconvolgente. La coda per entrare al cinema copriva un tragitto molto lungo: centinaia di persone in fila, immobili ad aspettare l’apertura del cancello. Persone di tutte le estrazioni sociali: perché le città sono ancora divise ma al cinema, quella sera, chi prima chi dopo, ci sono entrati tutti ad applaudire e imparare.

Museo Nazionale del Cinema, Mole Antonelliana, Torino 24 maggio – 27 novembre 2005
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA Via Montebello, 20 10124 Torino – Italia Tel. +39 011 812.56.58 Fax +39 011 812.57.38