Otto titoli, sette compagnie e diciannove giorni di programmazione. “Un miracolo” per gli organizzatori di questa ventitreesima edizione della rassegna MilanOltre. Il festival del capoluogo lombardo dedicato alla danza dimostra anche quest’anno di poter spaziare verso nuove discipline, verso “un oltre” che parla la lingua del teatro di prosa e dell’opera in musica.
Ecco allora che accanto ai titoli della danza contemporanea si materializzano Sussurrus, del drammaturgo scozzese David Leddy, bizzarra sperimentazione in musica che si fa ascoltare in cuffia passeggiando per le stanze del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, e Angels in America-Perestroika, attesa seconda parte del dittico firmato Tony Kushner.
Il calendario di MilanOltre incanta per l’audacia delle sue combinazioni. Il linguaggio dell’“oltre” impone le sue risonanze musicali, letterarie e visuali alla teatralità tutta corporea della danza contemporanea, partorendo di volta in volta creature artistiche uniche.
Nel caso del coreografo Josè Navas e della sua opera S, presentata al teatro dell’Elfo dal 9 all’11 ottobre dai danzatori della canadese Compagnie Flak, partitura musicale e struttura coreutica camminano a braccetto, sostenendosi l’una con l’altra e legittimandosi reciprocamente ad ogni passo, ad ogni nota.
Quattro intense presenze femminili per altrettante figure maschili, gli otto ballerini dialogano fino alla fine con lo spartito di Gnossiennes e Gymnopédies di Erik Satie. Il pianoforte del compositore francese disegna attorno alle evoluzioni corporee dei danzatori un confine impalpabile, che introduce lo spettatore entro uno spazio sospeso, onirico. I blocchi di movimento seguono una logica temporale propria, dettata in egual misura dalla musica e dal silenzio.
Navas orchestra con sapiente naturalezza l’alfabeto visivo con quello uditivo, nelle sue estreme articolazioni di suono o di assenza di suono. Eppure, quando il piano tace non è possibile ancora parlare di immobilità sonora assoluta. L’orecchio del pubblico d’improvviso viene investito da un concerto di rumori, che il balletto tradizionale viceversa vorrebbe camuffare. Sono i rumori di otto corpi che danzano, che ansimano, dello scalpiccio di sedici piedi sul pavimento. L’alfabeto della fatica e del sudore penetra la sinfonia coreutico-musicale di Navas e la dimensione fisica dei ballerini assume uno spessore di realtà autentica che, altrimenti, non troverebbe respiro sotto la spessa coltre di astrazione gestuale tipica della danza.
Il senso della misura è forse il maggior merito artistico di S. La dolcezza e la libertà compositiva di Satie si trasformano sul palco in una leggerezza espressiva che ostinatamente ricerca, anche nell’apparente casualità dei movimenti, una cornice di equilibrio e simmetria. La sobrietà abbraccia la totalità dell’opera di questi canadesi, dall’essenzialità dei costumi fino alla nudità della scenografia.
Venezuelano per nascita ma naturalizzato québecchese, lo stesso Navas approda poi in scena da solista per la prima assoluta di Villanelle, carico di un bagaglio esistenziale che contiene i riferimenti culturali più disparati. Otto minuti per un gioiello che attinge dalle posture meditative dello yoga orientale per poi tuffarsi con grazia in una morbidissima dinamica di braccia e gambe. Anche in questo caso, firma una coreografia dalla calligrafia ordinata, elegante, priva di sbavature. Il corpo di Navas è uno strumento armonico eclettico, ogni suo muscolo è una corda che vibra bellezza.
José Navas/ Compagnie Flak (Québec)
VILLANELLE
coreografia e interpretazione José Navas
musica Antonio Vivaldi
durata 8´
prima assoluta
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S
coreografia José Navas
con Alejandro De Leon, Sarah Fregeau, Hanako Hoshimi-Caines, Leon Kupferschmid, Jordan McHenry, Lindsey Parker, Eldon Pulak, Lauren Semeschuk
musica Gnossiennes & Gymnopédies di Erik Satie – luci Marc Parent – costumi José Navas/Compagnie Flak – produzione José Navas/Compagnie Flak
in coproduzione con Concertgebouw Brugge (Belgio), The CanDance Network Creation Fund, Danse Danse (Montreal), The Canada Dance Festival (Ottawa), The National Arts Centre (Ottawa) e The Centennial Theatre (Sherbroke) José Navas/Compagnie Flak è sostenuta da Conseil des arts et des lettres du Québec, Canada Council for the Arts e Conseil des arts de Montréal
il vocabolario dei movimenti è stato creato in collaborazione con i danzatori
durata 50´
www.milanoltre.org