Accio (Elio Germano) è un ragazzino scontroso e attaccabrighe, sanguigno e impulsivo, in perenne competizione con il fratello maggiore Manrico (Riccardo Scamarcio), bello e amato da tutti, ma non per questo meno problematico. Vivono a Latina in una famiglia proletaria che sopravvive alle difficoltà economiche e crescono correndo su fronti politici opposti. La loro storia diventa emblema dell’Italia delle contrapposizioni in quindici anni a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta.
Mio fratello è figlio unico è una canzone di Rino Gaetano che non c’è nel film di Daniele Luchetti, liberamente tratto dal libro Il fasciocomunista di Antonio Pennacchi, ma che è il titolo assai azzeccato di una commedia davvero bella, divertente, ironica e, nei momenti più drammatici, molto intensa. Uno di quei film che arrivano alla fine e ti fanno dire: ma è già finito?
Il merito è duplice: da un lato la sceneggiatura scritta a sei mani dal regista Daniele Luchetti con Sandro Petraglia e Stefano Rulli, che molti ricorderanno come autori di La meglio gioventù, che tiene un ritmo brillante dei dialoghi facendo sorridere lo spettatore di fronte alle debolezze di tutti i personaggi. Dall’altro la tecnica di Luchetti, che ha basato la propria regia sulla naturalezza, sfruttando la bravura dei due interpreti principali, girando a volte senza provare e lasciando loro libertà assoluta di movimento sul set, chiedendo di rinunciare ai “trucchi” del mestiere e puntando sulla autenticità dei sentimenti. Tutto questo mantenendo fermo il timone della regia: “Per fare una battuta – ha detto Luchetti alla presentazione torinese del film – ho lasciato tutti liberi di fare quello che volevo io”.
Elio Germano, fisico esile in contrasto con l’immagine stereotipata del fascistello tutto muscoli e poco cervello, impersona un giovane insicuro ma intelligente ed acuto, sempre “dalla parte degli ultimi” e vittima “delle ingiustizie” sia in famiglia che nella società e che trova nel venditore ambulante Mario (Luca Zingaretti), nostalgico fascista “della prima ora”, la propria figura di riferimento.
Riccardo Scamarcio interpreta Manrico, figlio prediletto, amato da tutti e un tantino sciupafemmine e mostra la sua migliore interpretazione, sfatando il mito del “bello e impossibile” per dare a Manrico momenti di autentica tenerezza. Infelice come Accio, in perenne ricerca di affetto e di una identità che lo porterà nelle file di un pericoloso estremismo politico, fino alle estreme conseguenze.
Bravissimi tutti gli interpreti secondari: Vittorio Emanuele Propizio è un Accio adolescente divertente e spontaneo, Angela Finocchiaro la madre triste e incapace di distribuire equamente il suo affetto nei confronti dei tre filgi che vota “il partito delle casette” perché crede che così otterrà una casa dignitosa, Massimo Popolizio il padre operaio tutto fabbrica e chiesa, Diane Fleri è la graziosa Francesca, donna amata da entrambi i fratelli, Alba Rohrwacher la sorella Violetta, presa in mezzo, tra i due fratelli e anch’essa alla ricerca di una propria individualità.
Come nella migliore commedia italiana, le storie personali sono il pretesto per raccontare quindici anni di storia dell’Italia; un’Italia, come ha sottolineato Luchetti “sempre scissa: Nord e Sud, povera e ricca, di destra e di sinistra”. Il personaggio di Manrico, solo abbozzato nel libro di Pennacchi, nasce proprio da questa esigenza di contrapposizione.
Girato a Latina, Roma e Torino, in uscita in 550 copie in tutta Italia il 20 aprile, probabile presenza al Festival di Cannes, questo film ha tutti i numeri per conquistare spettatori di età diverse, anche se il regista Luchetti non si è posto alcun problema di target nel girarlo: piacerà a chi quegli anni li ha vissuti e, complice la presenza di Scamarcio, trascinerà al cinema le nuove generazioni, che potranno gettare il proprio sguardo disincantato di oggi su un mondo solo in apparenza lontano.
(Musica, backstage, personaggi nell’intervista a Daniele Luchetti, Elio Germano e Riccardo Scamarcio negli approfondimenti).
Mio fratello è figlio unico
Nazione: Italia
Anno: 2007
Genere: Commedia
Durata: 100’
Regia: Daniele Luchetti
Cast: Riccardo Scamarcio, Elio Germano, Angela Finocchiaro, Massimo Popolizio, Luca Zingaretti
Produzione: Cattleya, Babe Film
Distribuzione: Warner Bros.
Data di uscita: 20 Aprile 2007 (cinema)