In un palasport San Lazzaro, gremito all’inverosimile, il cantante napoletano che scala le classifiche di vendita, porta in piazza Plebiscito 200.000 persone, coinvolge il pubblico fino all’urlo delirante, riesce a creare l’atmosfera del focolare familiare raccontando storie semplici e di tutti i giorni.
È veramente impressionante vedere intere famiglie, con zii e nonni al seguito, saltare in piedi e osannare il proprio idolo, alzare i bambini verso quel personaggio che sicuramente sa benissimo come comunicare e rapportarsi con loro, indifferentemente dalla città in cui si trova, indifferentemente da Napoli.
Il “fenomeno” D’Alessio è un ottimo musicista (coinvolgenti le sue performance al pianoforte) che applica istintivamente le regole della comunicazione popolare, rischiando consapevolmente di cadere nella facile retorica dei sentimenti. Gigi D’Alessio racconta, senza sbagliare mai i tempi, storie di tutti i giorni, spaccati di vita reale, su cui melodie strappacuore o altamente energiche, solide, arrivano direttamente al pubblico che spensierato vuole lasciare a casa i propri problemi.
L’impressione è quella di essere in uno stadio: tutti urlano ad ogni abbassamento di luci. Un boato saluta il suo arrivo. Cori accompagnano senza sosta ogni singola canzone. Migliaia di mani alzate salutano la sua nuova compagna, Anna Tatangelo. Si è letteralmente frastornati da quello che accade. Chi, come chi vi scrive, si trova davanti per la prima volta a questo artista ha come la sensazione di assistere ad un pubblico pagante obbligato ad applaudire e a mostrare striscioni con scritto “Da Palermo per te” oppure “Non Mollare Mai!”. Invece l’affetto dei suoi fan è vero, palpabile, denso.
“Una magica storia d’amore”, “Portami con te”, “Dove sei”, “Non dirgli mai”, “Una notte al telefono”, “Tu che ne sai”, “Il cammino dell’età”. Canzone dopo canzone il pubblico è sempre più attivo, mai stanco. I versi cantati sono semplici, colgono l’emozione di un ricordo, le difficoltà dell’amore, la profondità di un sentimento. Poi il cantante scherza e gioca con piatti da disc jockey, e afferma “dato che questa sera non siete andati in discoteca, vi porto io la discoteca qui!”. Mix musicali che si rifanno alla vittoria della nazionale con il “popopo” oppure la più commerciale delle piste che suona “everybody dance now” introducono i suoni latino americani di “Bum bum”, “Mon Amour”, “Como suena el corazon”. E l’atmosfera diventa contagiosa. “Miele”, “Quanti amori”, “La donna che vorrei”, “Le mani”: le generazioni per una sera si uniscono nel nome della musica.
E’ accompagnato dalla sua collaudata band, composta da Carmine Napolitano alla batteria, Roberto D’Aquino al basso, Francesco D’Alessio alle tastiere, Roberto Della Vecchia alle tastiere, Maurizio Fiordiliso alle chitarre, Pippo Seno alle chitarre, Davide Cantarella alle percussioni, Fabrizio Palma, Rossella Ruini, Luca Velletri e Claudia Arvati ai cori.
Sembra di assistere al matrimonio più riuscito e costoso dell’anno Made in Naples.