Tutto pronto per la grande inaugurazione del Maggio Musicale Fiorentino: sabato 26 aprile prenderà il via sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica la settantunesima edizione del Festival, dedicato quest’anno al tema “Donne contro”, con una serata intitolata significativamente “MAI PIU’ – IL MAGGIO CONTRO TUTTE LE GUERRE”, che vede protagonisti Zubin Mehta, Charlotte Rampling, Peter Greenaway, l’Orchestra e il Coro del Maggio.
E alla vigilia dell’apertura, arriva una notizia straordinaria: per l’edizione 2007, il Maggio si aggiudica ben due PREMI ABBIATI, l’ambìto riconoscimento dell’Associazione Critici Musicali Italiani, praticamente l’Oscar della critica specializzata.
Fra tutti gli spettacoli andati in scena la scorsa Stagione in Italia, Antigone di Ivan Fedele, che aveva inaugurato il Festival segnando il debutto nell’opera del compositore italiano, è stata considerata la migliore novità in assoluto, mentre la Fura dels Baus ottiene il doppio riconoscimento per l’ideazione dell’allestimento wagneriano, scene e costumi, di Oro del Reno e Valkiria.
Dunque entusiasmo ai vertici del Teatro del Maggio, per il duplice onore che premia il le scelte del Sovrintendente Francesco Giambrone e del Direttore Artistico Paolo Arcà, ma anche il lavoro collettivo di tutte le maestranze artistiche e tecniche che hanno reso possibile la realizzazione di spettacoli di tale levatura.
Ecco le motivazioni dei premi:
Migliore novità assoluta
Antigone di Ivan Fedele (Firenze, Maggio Musicale Fiorentino), che ha affrontato il testo di Sofocle con immediata efficacia teatrale, un linguaggio nitido e controllato, e tratti vocali riconoscibili, attuando in orchestra l’ “atmosfera al tempo stesso arcaica e contemporanea” voluta dall’autore; di pari qualità lo spettacolo (di Mario Martone e Sergio Tremonti), la direzione di Michael Tabachnik e la compagnia di canto.
Migliori scene e costumi
La Fura dels Baus (Carlus Padrissa, Frac Aleu, Roland Olbeter, Peter van Traet, Chu Uroz), per la scenografia avveniristica, visionaria, ipertecnologica, che avvince con la perfezione degli effetti speciali di gusto moderno, imponendo tuttavia una lettura classica. Concretizzando nella mobilità incessante del palcoscenico, nei video sofisticati, nei costumi vicini al mondo dei cartoon, nelle macchine surreali usate nei primi due titoli del Ring (Maggio Musicale Fiorentino) un Wagner in equilibrio tra fantascienza e poesia.





