Marcel Marceau: le Mime

A cinque anni dalla scomparsa del grande Mimo, la mimo Sandra Bussoli, sua allieva, gli rende omaggio con lo spettacolo “Le Mime: Omaggio a Marcel Marceau” in anteprima al Teatro Troisi di Nonantola sabato 7 novembre alle ore 21.00. Lo spettacolo porta la regia di Sandra Bussoli e Maicol Piccinini.

Lo spettacolo, spiega la Bussoli, propone un excursus storico tra informazione e pura teatralità. Con me, in scena, si alterneranno cantanti e ballerini professionisti, che frequentano i miei corsi di mimo, e con cui ho avuto modo di lavorare un anno intero. Una sequenza di diversi numeri, introdotte dalle tipiche “pancarte” (cartelli che annunciano il loro titolo, o ciò che sta per succedere), porterà lo spettatore alla scoperta di che cosa sia, davvero, l’arte del mimo, che in Italia si conosce per lo più per le sue manifestazioni di strada. Si tratta di uno spettacolo che va in controtendenza rispetto alla frenesia, alla velocità e, talvolta, superficialità di quanto viene proposto dai media oggi. Perché il mimo è riflettere, stare attenti, lasciarsi andare – oltre la dimensione descrittiva – al simbolico, ad un gesto che è sintesi di emozione, vissuto, azione, quasi come una danza.

Lo spettacolo sarà anche una narrazione, in ordine cronologico, degli accadimenti e degli incontri che hanno influenzato la creazione della tecnica e lo stile di Marceau: dall’impatto con il teatro romantico, con un numero di pantomima di Pierrot e con la Commedia dell’arte, coni l numero scritto a quattro mani con Alejandro Jodorowski, il fabbricante di maschere (che non riesce più a togliersela, per finire), con tutte le implicazioni simboloche che l’uso della maschera suggerisce (da Pirandello alla moderna psicologia). Si arriverà all’esperienza di Marceau, che si chiamava in realtà Mangel ed era ebreo, durante la seconda guerra mondiale, durante la quale ha aiutato innumerevoli studenti, ebrei e non, a fuggire oltre il confine di Strasburgo. Una fase della vita che Marceau ha voluto raccontare in un numero che si svolge in un Caffè parigino. Il conseguente incontro con Decroux, che ha trasmesso a Marceau i principi base dell’arte del mimo, nella sua codificazione asciutta e molto tecnica, da cui M. si distaccherà per trovare una via più emotiva, empatica. L’incontro con Charlot, il cui Clochard ha fatto da modello al personaggio di Bip. La fondazione dell’Ecole de Mimodrame di Parigi, nel 1978 e, introdotta in scena dal suo leggendario cappello, la storia di 300 spettacoli annui con Bip, che ha reso Marceau famoso e amato in tutto il mondo.


Sandra Bussoli, mimo, dopo una laura in letteratura straniere ed aver frequentato i corsi dell’ERT (con Alessandra Garrone), si trasferisce a Parigi e diploma alla prestigiosa Ecole de Mimodrame di Marceau. Si è esibita al Festival di Edinburgo, al Festival della Filosofia, e si è dedicata all’insegnamento del mimo nelle scuole pubbliche e private di tutta Italia, anche in collaborazione con il marito, psicologo, primi ad aver introdotto la pratica teatrale quale metodo terapeutico e di ricerca del benessere aperto a tutti. Per lei, Marcel Marceau è stato un maestro di teatro, e di vita, un filosofo che, attraverso un gesto carico di sentimento, le ha insegnato ad avventurarsi senza paura dal mondo reale nel regno della poesia e dell’umorismo.

Info e biglietti: 334 8891060

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