Mario Biondi in concerto a Lignano Riviera

Bianco, in onore della luna

Mario Biondi arriva a Lignano Riviera in un torrido sabato d’estate. L’alto baritono catanese si erge al centro dei suoi Italian Jazz Players, tutti insieme a colorare la sera di un jazz brillante e trascinante.

Chi è Mario Biondi? Per raccontare di lui e del suo spettacolo sulla spiaggia del Kursaal Club, forse basterebbe citare il vestito bianco del cantante catanese (“in onore della Luna”) e la poltrona di pelle prominente sul palco. Un’eleganza luccicante ma raffinata, per una voce che sa essere ad un tempo giocosa e seria. Del resto Mario Biondi va riempiendo teatri e vendendo dischi in tutto il mondo: come si fa a non prenderlo sul serio?

Il concerto è divertente e per nulla monocorde. C’è spazio per soul, R&B, bossanova… Biondi si muove con maestria tra generi diversi, colorando il suo “jazz set” con tinte diverse e contrasti sapienti. Questo gli riesce grazie ad una fantastica voce, che è personale ma non può non ricordare mostri sacri come Barry White e la sua vera ispirazione, Isaac Hayes.

Inoltre, Biondi è accompagnato da una band strepitosa: Daniele Scannapieco al sassofono, Giovanni Amato alla tromba, Claudio Filippini al piano, Luca Florian alle percussioni, Tommaso Scannapieco al contrabbasso e Lorenzo Tucci alla batteria. Dall’inizio del concerto, quanto mai puntuale alle ultime luci del tramonto, si capisce che “accompagnato” non è il termine giusto. Non c’è solo la voce di Biondi ad animare un pubblico numeroso, ma anche il sax, le percussioni e gli altri strumenti, che non sono comprimari ma veri protagonisti di una calda serata jazz. C’è spazio anche per altre voci, tra cui quella di Stevie Biondi, che duetta col fratello Mario sulle note della sua More than you could ever know. Il brano è tratto da Due, l’ultimo sforzo discografico di Mario Biondi, in cui il cantante catanese ospita venti talentuosi artisti provenienti dalla scena italiana e internazionale.

Non mancano momenti in cui il concerto è solo “di Mario Biondi”, con tutti gli occhi per il cantante catanese e la sua voce baritonale a farla da padrone. In questo senso, merita una menzione la stupenda e intima Something that was beautiful pezzo scritto per Mario da Burt Bacharach. Biondi riesce a toccare corde forse inaspettate anche per una voce passionale come la sua, e il pubblico risponde con scrosci di applausi. Lui gioca, ammicca, scherza (“questa umidità mi fa arricciare i capelli”), e si lascia andare a balli improvvisati che rendono l’esibizione frizzante e divertente per i palati più e meno avvezzi al jazz. Il finale è dedicato al successo This is what you are, salutata con entusiasmo dal pubblico lignanese. Una versione rivisitata da Biondi e la sua band in modo più sofisticato ma non meno trascinante. E tutti a canticchiare “Sha la la…”

Foto a cura di Romina Greggio Copyright © NonSoloCinema.com – Romina Greggio