Americana
Angelique sta fuggendo da qualcuno. Corre a perdifiato nel bosco, è incinta. A poca distanza, la sua meta: un centro medico privato specializzato in interruzioni di gravidanza. A rincorrerla è il padre, storico “combattente del Signore” in difesa della vita, deciso ad impedirle a tutti i costi di abortire. Ma il bambino che cresce nel grembo della ragazza non è come tutti gli altri. I medici cercano di capire la situazione, il padre e i fratelli di Angelique imbracciano i fucili pur di salvaguardare la vita del feto. Ma ben presto sarà una volontà superiore a reclamare la paternità della creatura.
Carpenter si cimenta in un secondo episodio della serie Masters of horror (dopo Cigarettes burns) e questa volta sceglie la pericolosa strada del connubio tra tematiche etiche e sociali d’attualità e classiche presenze demoniache. Ne risulta un film ibrido inizialmente interessante, ma decisamente poco riuscito. Se portare l’attenzione sul dibattito che in America, ma non solo, raggiunge spesso i toni di una battaglia tra i sostenitori del diritto ad abortire e i vari gruppi cristiani “Pro-Life”, a favore della vita, poteva essere uno spunto intrigante, il film di Carpenter rinuncia ad assumere un respiro sociale più ampio in favore di una più banale e povera deriva horror-satanica di serie B.
Di persone che “parlano con Dio” e nel Suo nome compiono le azioni più disparate, purtroppo non sempre buone azioni, se ne sente parlare in continuazione. Tra quelli che giustificano qualsiasi cosa in nome della loro fede, c’è chi dichiara guerra, chi compie atti terroristici, chi discrimina il diverso e chi è disposto a tutto per imporre il proprio credo. In Pro-Life una famiglia fondamentalista cristiana uccide e sevizia per impedire un aborto. È stata una voce ultraterrena a dire agli assassini che tutto era lecito pur di salvaguardare la vita del bambino. Ma se questa chiamata non fosse vienuta proprio dal Cielo?
Invece di scegliere la direzione del dubbio, della disgregazione delle proprie certezze, della crisi delle proprie convinzioni e della fallacia e condizionabilità dell’animo umano, Carpenter vira volando molto più basso su effetti speciali mal realizzati, bambolotti demoniaci già visti e diavoli sulfurei con tanto di corna ed effluvi infernali. I “guerrieri di Dio” si trasformano in maniaci un po’ tonti e la carica riflessiva del film viene appianata da sequenze orrorifiche datate e prevedibili. Dopo aver smosso le acque dei fondamentalismi e dei problemi ad essi legati nei primi minuti della pellicola, il regista di Halloween sembra dimenticarsi che un film horror, pur all’interno del genere, può andare molto oltre semplici attori con costumi da diavolo, neonati con zampe da aracnide e placente sparate in faccia. Peccato.
MASTERS OF HORROR 2: A FAVORE DELLA VITA
MASTERS OF HORROR 2: PRO-LIFE
USA, 2006, HD, 60′, col.
regia/director John Carpenter
sceneggiatura/screenplay Drew McWeeny, Scott Swan
fotografia/director of photography Attila Szalay
scenografia/set design David Fischer
costumi/costume design Lyn Kelly
montaggio/film editor Patrick McMahon
musica/music Ed Shearmur
suono/sound Kris Fenske
interpreti e personaggi/cast and characters Ron Perlman (Dwayne), Grace Bauer (Marie), Arabella Bushnell (Grace), Biski Gugushe (Kiernan), Jeremy Jones (Doug), Caitlin Wachs (Angelique), Mark Feuerstein, Emannuelle Vaugiere
produttore/producer Lisa Richardson, Tom Rowe, Mick Garris
produzione/production IDT Entertainment
co-produzione/co-production Industry Entertainment, Nice Guy Productions