Chi lo sa. Forse un giorno saranno fatti dettagliati studi sociologici sull’incapacità o sulla paura di produrre qualcosa di originale; stiamo parlando di blocchi creativi che si adagiano, cercando di replicare, il più delle volte invano, il successo di saghe più famose e, almeno, più grintose.
Maze Runner – Il Labirinto arriva sulla scia di Divergent, che raccoglieva i frutti di The Giver, che a sua volta doveva tutto a Hunger Games. Insomma, potrebbe andare peggio. Potrebbero essere vampiri.
_ Anche questo tratto da una serie di libri, scritti da James Dashner, che ci dicono essere dedicati agli adolescenti, Maze Runner – Il Labirinto è, pensate un po’, ambientato in un futuro distopico, dove i giovani protagonisti lottano per la loro sopravvivenza.
_ Lo spettatore, che non ha letto il libro, per più di metà del film, resta in stancante attesa di una spiegazione, che tutto sommato non arriva; o meglio c’è una motivazione veloce e spiccia alla fine, poi titoli di coda e “ci si rivede al prossimo capitolo” (il secondo film è al momento in fase di produzione).
Maze Runner è ambientato in uno scenario che ricorda quello di Lost – serie televisiva di JJ Abrams – una fitta foresta, oscuri suoni gutturali e poi, e qui la “novità”, un labirinto, che apre meccanicamente le sue porte al mattino e poi le chiude prima del tramonto. Durante la notte, il labirinto si scompone per ricomporsi in un nuovo tracciato.
Un gruppo di adolescenti, tutti maschi, sono chiusi dentro questo spazio, tra la foresta, una pianura e il labirinto, delimitato da altissime mura invalicabili. Ogni mese da una botola nel terreno arrivano provviste e un nuovo membro. L’ultimo è Thomas (Dylan O’Brien), che si mette subito in evidenza per la sua incoscienza o coraggio.
_ Incapace di ricordare i dettagli del suo passato, come tutti i componenti di questo gruppo, Thomas si trova di fronte a un’efficiente società di fortuna messa in piedi da questi ragazzi nell’arco di tre anni.
_ Ognuno ha un compito: armi, orto, cucina… e poi ci sono i Runners, che sono i più veloci, sono i ragazzi che stanno cercando di mappare il labirinto, con tutte le sue insidie, per trovare una via di fuga. Inutile dire che Thomas vuole fare parte di questi ultimi.
Lo sprezzante atteggiamento di Thomas spezza gli equilibri di questa società di ragazzini. E chi sta dietro a manipolare e giocare con il labirinto cambia le regole. Per la prima volta dalla botola esce una ragazza, con le ultime provviste.
A questo punto al gruppo di giovani non resta che tentare il tutto per tutto e superare i pericoli mortali del labirinto per la salvezza.
Maze Runner – Il Labirinto segna il debutto alla regia di Wes Ball, che ha sempre lavorato nel campo degli effetti visivi, che qui sono abbastanza superficiali e frettolosi.
_ Il motore di questa saga avventurosa dovrebbe essere il mistero, che si infittisce per mantenere il ritmo. E questa sensazione dovrebbe colmare la necessità di informazioni. Fatto sta che alla fine si avverte una pesante situazione che non riesce a mettere le pezze su troppi aspetti inconcludenti.
_ Sì, perché allo scadere dei 113 minuti lo spettatore stanco che tira le somme si trova ad aver visto una manciata di ragazzini, alcuni simpatici altri scontrosi, che interagiscono in una situazione mal definita in attesa del loro destino.
Se fosse stata una serie televisiva – e forse avrebbe avuto una sottigliezza migliore nel descrivere personaggi e ambientazione sperimentale – comunque avremmo smesso di guardarla alla puntata pilota.
Titolo originale: The Maze Runner
Nazione: U.S.A.
Anno: 2014
Genere: Azione, Avventura, Fantascienza
Durata: 113′
Regia: Wes Ball
Cast: Will Poulter, Dylan O’Brien, Kaya Scodelario, Thomas Brodie-Sangster, Patricia Clarkson, Aml Ameen, Ki Hong Lee, Jacob Latimore, Chris Sheffield, Blake Cooper, Joe Adler, Dexter Darden, Carl Greene, Randall D. Cunningham, Alexander Flores
Produzione: 20th Century Fox, Gotham Group
Distribuzione: Twentieth Century Fox
Data di uscita: 08 Ottobre 2014 (cinema)