“Mea maxima culpa: silenzio nella casa di Dio” di Alex Gibney

Il mosaico di fatti e domande di Gibney

Arrivati circa a metà del documentario di Alex Gibney, ci si rende conto che è il silenzio del titolo il crimine che indigna più di tutti nelle vicende qui esposte; silenzio fin troppo prolungato di cui la Chiesa è ormai tenuta a rispondere.

L’ossatura di Mea maxima culpa: silenzio nella casa di Dio è il caso di pedofilia scoppiato all’Istituto per sordi St. John di Milwaukee. Qui per anni il direttore, Padre Lawrence Murphy, ha abusato di circa duecento bambini tra quelli che frequentavano la scuola. Il regista segue la vicenda in ordine cronologico, ricostruendo nel dettaglio i fatti, attraverso la testimonianza di quattro uomini che da adulti hanno trovato la forza di denunciare gli abusi subiti e avviare una battaglia che non è ancora finita. Il documentario si snoda attraverso questa vicenda, mettendone in rilievo altre simili, accadute in Europa e in Italia.

Al di là dei terribili crimini, quello che la telecamera vuole mostrare è la catena di omertà e coperture che sistematicamente si è formata in questi casi, non solo all’interno delle diocesi e delle comunità interessate, ma anche e soprattutto a livello delle istituzioni ecclesiastiche, fino ai vertici più alti del Vaticano.

Il premio Oscar Alex Gibney non attacca gratuitamente la Chiesa o la fede cattolica, ma pur nel totale rispetto di queste, non si stanca di analizzare, domandare e ricostruire, non esitando a indicare nomi e responsabilità in maniera chiara e diretta, cercando di entrare in punta di piedi anche nelle complesse questioni del diritto canonico. Il documentario, ampio e articolato, ascolta la voce di molte persone coinvolte – non solo le vittime – e maneggia una gran quantità di dati e fatti, difficili da tenere tutti insieme volendo essere chiari e precisi al tempo stesso.

Gibney riesce complessivamente nell’impresa, anche se la necessità di ribadire spesso alcune informazioni ai fini della chiarezza e qualche passaggio più caotico, penalizzano a tratti il lavoro sul piano estetico. Ma l’urgenza di guardare da vicino il problema e l’interesse che il documentario sa stimolare alla fine hanno la meglio. E se alcune informazioni in merito erano già giunte alle nostre orecchie, attraverso articoli sparsi e qualche notizia sentita per caso, ritrovare quei frammenti confusi, tutti riuniti in un unico quadro, è destabilizzante quanto prezioso. Uno dei miracoli che il cinema sa ancora fare.

Titolo originale: Mea Maxima Culpa: Silence in the House of God
Nazione: U.S.A.
Anno: 2012
Genere: Documentario
Durata: 106′
Regia: Alex Gibney

Cast: Brady Bryson, Matthew Ryan Hughes, Larry Hunt
Cast (voci): Jamey Sheridan, John Slattery, Chris Cooper, Ethan Hawke
Produzione: Jigsaw Productions, Wider Film Projects, Union Editorial
Distribuzione: Feltrinelli Real Cinema
Data di uscita: 20 Marzo 2013 (cinema)