“Millennium People” di James Ballard

Apocalisse da salotto

Il romanzo fantascientifico Millenium People (2004) fa parte della trilogia sul terrorismo e la rivolta della borghesia insieme a Cocaine Nights e Super Cannes.

In Millennium People Ballard ci mostra una Londra apocalittica e silenziosa come una riserva naturale urbana, con strade barricate, una città lacerata da ordigni incendiari fatti scoppiare dalla borghesia senza alcuna ragione. Architetti, medici e casalinghe “amabili e raffinati” assetati di violenza mettono in atto una rivoluzione “così discreta e perbene che non se n’era accorto nessuno”.

I borghesi, colonna portante della società, si ribellano contro se stessi e il loro mondo fatto di apparenze, realizzando degli attentati alla British Library, all’aeroporto di Heathrow, all’Albert Hall, alla Tate Gallery, ai cinema e ai McDonald’s, considerati simboli dell’asservimento del XX secolo.
L’assedio alla sede della BBC ricorda la folla dei rivoluzionari che irrompevano nel palazzo dell’Ancien Regime e si trovavano di fronte i ritratti dell’aristocrazia corrotta. Mrs Templeton, una rivoltosa, disegna baffi alla Hittler sui ritratti esposti nella sede televisiva, perché entrambi hanno definito la cultura nazionale rendendo la borghesia docile. La copia del David di Michelangelo è tirata giù dal suo piedistallo come le statue di Lenin e Stalin, perché colpevole, come loro, di illudere i ceti medi che una sviluppata sensibilità culturale li avrebbe dotati di una superiorità morale. Così in una città che si trasforma il Tate Modern diventa simile ad un bunker hitleriano, segno che la borghesia si orienta verso il fascismo.
L’inizio della rivolta si ha a Chelsea Marina quartiere di lusso della middle class, con comode case, giardini e soggiorni tappezzati di libri,che diventa metà stazione spaziale e metà baraccopoli, entrando a far parte di un “invisibile mondo marino” sospeso tra “la veglia e il sonno”.

La borghesia si sente “il nuovo proletariato vittima di una cospirazione vecchia di secoli” che cerca di liberarsi delle catene del dovere e della responsabilità civica. Si definiscono i nuovi poveri che rubano nei negozi come dei ladri dickensiani, ma con sciarpe e borse firmate. Si considerano anche i nuovi servi della gleba poiché se in ceti medi avessero rinunciato alla buona volontà, la società sarebbe crollata.
Kay, docente di cinema e rivoltosa, sostiene che la middle class sia la “vittima del sogno borghese”, dell’ educazione liberale e del rispetto della legge. Chelsea diventa il modello per le proteste sociali future e anche un monito di tutta la violenza di cui è capace il mondo. Le loro proteste sono rivolte alla ricerca di un mondo più ricco di significato. A questo proposito Gould, il pediatra-sovvertitore, si fa portatore del messaggio dell’intero romanzo, dicendo che persino l’universo senza significato ha un significato e se accettiamo questo tutto ha un senso.
Il romanzo inizia in medias res con il racconto in prima persona di David Markham, psicologo e spia della polizia, continuando con il flashback ripercorre con la mente gli avvenimenti che hanno portato alla rivolta. Interessante notare che Markham è anche lo pseudonimo del romanziere che continuò “007”.

I temi presenti sono quelli del terrorismo urbano, della rivolta della middle class, della violenza, dell’esistenzialismo e del disorientamento. La tematica esistenziale che fa da sfondo all’intero romanzo, lo ricollega al pensiero di Heidegger e Jaspers e alle opere di Sartre e Camus, i quali cercarono di dare una risposta alla mancanza di senso dell’esistenza, ricavando l’esigenza dell’impegno politico. In fondo Ballard asserendo che si può trovare un senso solo se partiamo dal presupposto che perfino l’intero universo senza significato ha un significato, arriva a coincidere con le posizioni del decostruzionista Derida, cioè che la pretesa di attingere un senso definitivo a tutto è assurdo.

James Ballard, Millennium People, Feltrinelli, 2006, pp. 259, € 8,50.