“Monsieur Lazhar” di Philippe Falardeau

Una pennellata delicata e intensa

In una scuola elementare di Montreal, una giovane insegnante si suicida nella sua classe; pochi giorni dopo si propone come supplente un certo Monsieur Lazhar, emigrato algerino di 55 anni. Nello scompiglio e nella fretta di trovare un sostituto per far tornare prima possibile la classe alla normalità, la preside lo assume immediatamente, ignorando che questo gentile signore d’altri tempi non è davvero un insegnante e porta alle spalle un grave dramma personale.

Bachir Lazhar si ritrova a imparare un lavoro che non hai mai fatto, partendo dai suoi ormai superati ricordi di studente e provando goffamente a imitare i gesti sbiaditi di una donna da lui amata, che questo mestiere lo aveva svolto davvero. Non sarà un’impresa facile cimentarsi con una moderna scuola occidentale, con bambini vispi e ipercritici, genitori esigenti, programmi scolastici, regolamenti ministeriali.

Soprattutto non sarà facile misurarsi con un gruppo di bambini che stanno vivendo sulla loro pelle un lutto, che s’interrogano sbigottiti sulla morte e sul gesto senza appello di un suicidio; Bachir, con il suo punto di vista da non addetto ai lavori, sarà l’unico ad avere il coraggio di lasciar esprimere le loro domande e la loro sofferenza, in un mondo di adulti che si affanna a ripristinare la cosiddetta “normalità”, dove per normalità s’intende elusione delle domande, dei pianti immotivati, dei pensieri e sentimenti scomodi.

Ci vorrà tutto il film per conoscere la storia di questa classe e quella di Bachir, così come ci vorrà la stessa calma e pazienza del protagonista per adattarsi al ritmo lento ma mai noioso della pellicola, alle sue scene senza troppi suoni e rumori, ma mai vuote. I colori e i suoni dell’Algeria affiorano in mezzo al bianco della neve del Quebec, in un film che parla della scuola di oggi: piena di buone intenzioni, ma che troppo spesso si perde nell’ottusità delle sue regole, dimenticando che un bambino a volte ha bisogno di cose banali ma autentiche, come una carezza, un rimprovero, qualche semplice parola sulla vita.

Monsieur Lazhar tratta temi delicati come la scuola, la morte e l’integrazione, ma con garbo, con dei bravi attori che si muovono in punta di piedi, mai smodatamente, dall’intenso Fellag nel ruolo del protagonista, ai bambini, così naturali da sembrare colti di sorpresa in un giorno come tanti.
«Una classe dovrebbe significare vita, non un posto dove spargere la propria disperazione», dice Lazhar in un discorso ai suoi alunni. Ed è la vita, con i suoi drammi e i suoi sorrisi, che ci viene raccontata in questo bel film dal regista Philippe Falardau.

Titolo originale: Bachir Lazhar
Nazione: Canada
Anno: 2011
Genere: Drammatico
Durata: 94′
Regia: Philippe Falardeau
Sito ufficiale: www.monsieurlazhar.com
Cast: Mohamed Fellag, Sophie Nélisse, Danielle Proulx, Jules Philip, Émilien Néron, Brigitte Poupart, Francine Ruel, Louis Champagne
Produzione: Micro_scope
Distribuzione: Officine Ubu
Data di uscita: 31 Agosto 2012 (cinema)