“La Mostra si conferma il sismografo pronto a registrare ogni movimento del cinema mondiale. Non solo quei film americani, di cui spesso sappiamo tutto prima che arrivino sugli schermi, ma anche come dimostra il palmares della 65ma Mostra, quello russo, quello africano e quello europeo”. Questo il bilancio delle 65ma Mostra del Cinema di Venezia, tracciato dal direttore Marco Mueller.
“Abbiamo fotografato l’esistente cinematografico – afferma il Direttore – dove si può anche insistere su delle novità. Nessuno per esempio avrebbe potuto immaginare che il film russo sarebbe stato plebiscitato da gran parte della giuria. Venezia non può che essere questo, un sismografo che spesso annuncia belle esplosioni ed emozioni estetiche. Per questo è importante che Venezia rimanga quel festival di 50 prime mondiali al quale poi andranno ad attingere tutti i festival della stagione immediatamente successiva”, sottolinea con orgoglio Mueller.
Quanto alla richieste del presidente delal giuria Wim Wenders di cambiare il regolamento della Mostra per poter assegnare più di un premio importante ai singoli film, Mueller risponde senza esitazioni: “Non abbiamo alcuna intenzione di cambiare il regolamento della mostra sull’assegnazione dei premi. Non credo che sarà possibile accogliere il suggerimento di Wenders ma questo semplicemente perché è più forte una mostra che non dà un segnale di essere ecumenica. E’ giusto che la giuria si concentri sui quei 4-5 titoli che sono stati davvero importanti. Anche al prezzo di scontentare qualcuno. Solo così si riesce ad individuare opere e autori che contibuiranno a cambiare il volto del cinema mondiale”, conclude.