Torino 25
Nell’arco di un’estate, tre adolescenti molto diverse tra loro scoprono il rapporto con la propria corporeità e le difficoltà di diventare grandi.
Anne, Marie e Floriane sono tre ragazze quindicenni che nell’arco di un’estate scoprono il difficile rapporto con il proprio corpo che cambia, il desiderio, la passione, la gelosia dei primi amori. Le “piovre” del titolo originale francese (che in inglese è Waterlilies, ninfee) sono le manifestazioni fisiche del disagio di fronte ai cambiamenti del corpo, che avvolgono, con i loro tentacoli, le giovani protagoniste.
Presentato a Cannes nella sezione Un certain regard, e accolto favorevolmente dalla critica, il film della giovanissima Céline Sciamma, nata nel 1980, è stato a lungo applaudito anche a Torino.
E’ un’opera prima assoluta, dal momento che la sceneggiatura, scritta dalla stessa Sciamma, è la prova di diploma e prima di questo lungometraggio la regista non ha mai girato nemmeno un corto.
All’inizio le tre ragazzine corripondono agli stereotipi classici dei teen-movies: la cicciottella, la sensuale e l’imbranata. Presto però l’ambientazione negli spogliatoi di una piscina dove si svolgono gli allenamenti per le gare di nuoto sincronizzato fanno pensare a una sorta di film alla Billy Eliot.
Poi, però, il film prende la strada della riflessione. La fisicità e la corporeità che caratterizzano gli spogliatoi emergono in modo prepotente e trascinano la più acerba delle tre ragazze, Marie, in quel limbo dei sentimenti nel quale non sa decidere se la propria migliore amica sia anche oggetto del proprio amore e della passione fisica.
Lo sport, ha spiegato la regista, “diventa la metafora della difficoltà di crescere. L’adolescenza è un po’ come il nuoto sincronizzato: sul pelo dell’acqua tutto è perfetto e si vedono solo bellezza e armonia, mentre sotto la superficie c’è tutta la fatica e la sofferenza”.
Nel film mancano, volutamente, anche alcuni degli elementi classici dei film dedicati agli adolescenti: i genitori non si vedono e non si sentono, gli adulti hanno ruoli marginali, i telefoni cellulari non squillano. Le giornate scorrono pigramente tra chiacchiere, silenzi e giochi talvolta infantili, feste con i ragazzi e incontri notturni.
Le tre giovani protagoniste sono molto brave – soprattutto la giovane Pauline Acquart, che interpreta Marie -. Tutte e tre alla prima esperienza e sono state selezionate con un casting, che la stessa regista ha definito “selvaggio”, nei parchi, nei grandi magazzini, per le strade, perfino con piccoli annunci su giornali.
Il film è geniale nella costruzione della storia, a tratti commovente, molto bello.
2007, Francia
35mm, 85′, col.
regia, sceneggiatura/director, screenplay Céline Sciamma
fotografia/director of photography Crystel Fournier
scenografia/set design Gwendal Bescond
costumi/costume design Marine Chauveau
montaggio/film editor Julien Lacheraymusica/music Para One
suono/sound Pierre André, Daniel Sobrino
interpreti e personaggi/cast and characters Pauline Acquart (Marie), Louise Blachère (Anne), Adele Haenel (Floriane), Warren Jacquin (François), Christelle Baras (l’ispettrice/inspector), Marie Gili-Pierre (la cassiera/cashier), Alice de Lencquesaing, Claire Pierrat (le ragazze del guardaroba/cloakroom girls), Barbara Renard (Natacha), Esther Sironneau (la commessa/clerk), Jérémie Steib (il massaggiatore/masseur), Yvonne Villemaire (la vicina/neighbour), Christophe Van de Velde (il ragazzo del locale/guy in the nightclub)
produttore/producer Bénédicte Couvreur, Jérôme Dopffer
produzione/production Les Productions Balthazar
distribuzione, vendita all’estero/distribution, world sales Films Distribution