“NATASCHA OTTO ANNI CON L’ORCO” DI A. Hall e M. Leiding

L'incredibile caso che ha tolto il respiro al mondo intero

Allan Hall e Michael Leiding raccontano le dinamiche ed i misteri di un anomalo caso di sequestro, durato ben otto anni. La protagonista, Natascha Kampusch, dimostra una grande forza, che le permette di sopravvivere in una situazione così violenta ed anormale.

Natascha è una bambina di otto anni come tante, con una famiglia distrutta alle spalle, la solita routine quotidiana ed il diritto di vivere tranquillamente la sua giovinezza. Tuttavia un giorno, come in tutte le favole che si rispettino, arriva l’orco cattivo e la costringe a vivere con lui per lungo tempo…
Purtroppo, però, questa non è una fiaba, né una legenda, ma è la triste realtà che si abbatte su Natascha una mattina di marzo del 1998. La bambina sta andando a scuola, quando un uomo, Wolfgang Priklopil, nascosto dentro un furgone bianco, l’afferra all’improvviso e la trascina dentro il veicolo.

Allan Hall e Michael Leiding analizzano con l’occhio clinico proprio del giornalista tutte le dinamiche del sequestro, riportando interessanti testimonianze di Natascha, dei suoi familiari e di professionisti esperti nel campo investigativo e psicologico.
La prigione in cui la giovane è vissuta è stata costruita ad arte dal suo carnefice, morbosamente attento ad ogni minimo particolare: vi si accede attraverso una scalinata scavata nel pavimento del garage e il cui ingresso è celato dietro un armadietto; le scale conducono ad una prima porta metallica, dietro la quale ce n’è un’altra di cemento ed acciaio, dal peso di centocinquanta chili, che si apre solo dall’esterno grazie ad una serie di barre filettate nascoste; quindi si passa per un’anticamera in cui c’è la porta per entrare nella vera prigione. La stanza, totalmente insonorizzata, è così disposta: su un lato c’è un letto soppalcato, sull’altro ci sono delle mensole, una scrivania, una cassettiera, un lavandino ed un water. L’aria è fornita da un complesso sistema elettronico di ventilazione; la corrente elettrica per luci, radio e tv è governata dall’esterno o con un interruttore a tempo.

Gli anni sono trascorsi scanditi da una regolare routine: la mattina Natascha si sveglia presto, fa colazione con Wolfgang, poi pulisce la casa, legge, ascolta la radio e la sera guarda insieme a lui la televisione.
Però ben presto la prigioniera capisce che il suo sequestratore è di carattere instabile, insicuro e ha una personalità labile; così, rendendosi conto di quanto sia più forte di lui, inizia a gestire la situazione, riuscendo ad ottenere ampie concessioni e una vita quasi normale.
Il 23 agosto 2006, all’età di diciotto anni, Natascha coglie l’occasione che aspetta ormai da 3.079 giorni, ovvero il momento propizio per conquistare la libertà.
Sono le 12:53, sta lavando l’amata BMW del suo carceriere, quando questi riceve una chiamata importante al cellulare; così, un momento di distrazione, che spinge l’uomo a volgerle le spalle, e il rumore dell’aspirapolvere accesa per pulire l’auto forniscono le condizioni essenziali per la fuga, mossa dall’istinto e dalla voglia di essere finalmente libera.

«Sapevo solo che se non lo avessi fatto in quel momento, forse non ne avrei mai più avuto la possibilità. L’ho guardato. Mi dava le spalle. Solo pochi minuti prima gli avevo detto che non ce la facevo più a vivere così. Che avrei cercato di fuggire. E allora ho pensato, adesso o mai più.[…]Ci avevo pensato tante volte. Ma pensavo a sua madre, ai vicini di casa. Non mi piaceva l’idea di far scoprire la faccia oscura di un uomo che avevano sempre considerato una brava persona.[…]Sapevo che fuggendo l’avrei ucciso. Mi aveva sempre detto che si sarebbe ammazzato se fossi scappata».
Allan Hall e Michael Leidig riportano con precisione tutte le sfaccettature dei fatti, emozionando il lettore.
I due inoltre analizzano anche le vicende accadute a Natascha subito dopo la sua liberazione, ovvero come si sia buttata in pasto alle leggi del marketing e del mercato, vendendo interviste e immagini a giornali e reti televisive.

Questo caso, infatti, è un lampante esempio della forza dei media, perché mostra come una vittima possa essere trasformata in una vera star; la giovane donna è stata catturata dal mondo del marketing, vittima delle logiche del mercato e del successo a tutti i costi.
“Natascha otto anni con l’orco” permette di comprendere tutte le dinamiche del sequestro, facendo rivivere al lettore la drammaticità di una situazione così anomala e distruttiva.

A. Hall;M. Leiding,Natascha otto anni con l’orco
Sperling&Kupfer Editori, 2007,263 pp.,16€