“NEW MOON” di Stephenie Meyer

Twilight 2: a volte ritornano

Per i diciotto anni di Isabella, Edward decide di organizzare una festa a sorpresa. Ottima idea, se non fosse per un particolare: aprendo un pacchetto, Bella si ferisce accidentalmente e, alla vista del suo sangue, Jasper (uno dei vampiri fratelli di Edward) la assale. I Cullen se ne vanno da Forks e la ragazza cade in una profonda depressione da cui solo l’amato Edward potrebbe risollevarla.

I vampiri di Stephenie Meyer sono tornati, pronti a mietere numerose vittime… Tra i lettori, si intende. Del resto i primi posti occupati per lungo tempo nelle classifiche di Stati Uniti, Germania e Spagna da Twilight, prima, da New Moon, ora, parlano da soli, così come la creazione di siti e community Internet dedicati a Isabella Swan e, principalmente, a Edward Cullen. E’ sul protagonista maschile di questi romanzi che si concentrano le attenzioni dei/delle fan, probabilmente perché è in grado di determinare un effetto di repulsione e, soprattutto, di attrazione in chi legge. Repulsione perché si tratta di un vampiro, una creatura delle tenebre; attrazione per la sua bellezza, che lo fa sembrare un dio greco, e per l’amore che prova per Bella e che lo porta a far di tutto per cercare di tenere a freno i suoi istinti, alla ricerca di un equilibrio che, purtroppo per loro, è sempre precario.

In poche parole, Edward Cullen è un angelo caduto. Va detto che non si tratta del primo vampiro di questo tipo, basti pensare a quelli descritti da Anne Rice in Vampire Chronicles, i quali, nella trasposizione cinematografica Intervista col vampiro di Neil Jordan, hanno assunto i volti di Brad Pitt, Tom Cruise e Antonio Banderas, oppure si può fare riferimento alla sensualissima vampira del film Underworld, interpretata da Kate Beckinsale. Probabilmente i primi vampiri della storia della letteratura, quello protagonista di The Vampire di Polidori, di Carmilla di Le Fanu e il Dracula di Bram Stoker, stenterebbero a riconoscersi nei loro postmoderni eredi, dai volti delicati e affascinanti, dal fisico scolpito e con due canini che, anche se coperti di sangue, non possono non essere giudicati attraenti (non ci sono più i vampiri di una volta).

Sempre difficile, per uno scrittore, risulta conciliare il successo di pubblico con il consenso della critica, eppure si direbbe che Stephenie Meyer sia riuscita anche in questo: “Sembra che Edward Cullen abbia tutte le carte in regola per detronizzare il maghetto inventato da J.K. Rowling” (La Repubblica delle donne), “Un inno al neoromanticismo, Twilight è diventato il testo sacro di una sottocultura giovanile” (Corriere Magazine). Lo stile risulta molto più maturo rispetto al libro precedente, l’autrice ha ridotto notevolmente le osservazioni da romanzo rosa che pervadevano letteralmente Twilight, come ad esempio: “Se ne stava perfettamente immobile nell’erba, con la camicia aperta sul petto iridescente e scolpito, le braccia nude e sfavillanti… Una statua perfetta, sbozzata in una pietra sconosciuta, liscia come il marmo, lucente come il cristallo”. Le tinte fosche sono notevolmente aumentate (gli omicidi ai margini della foresta, la comparsa di nuove creature della notte) e il testo ne ha indubbiamente guadagnato.

Si dice che il problema per un artista, uno scrittore, un pittore, un architetto, non sia avere il colpo di genio, ma essere in grado di confermarsi. Stephenie Meyer è riuscita a migliorare i risultati conseguiti con Twilight e il successo dei suoi romanzi è stato tale da spingerla a cambiare i suoi piani originari, che prevedevano la realizzazione di una trilogia. Non solo al terzo libro, Eclipse, ne seguirà un quarto, Breaking Dawn, ma l’autrice ha già iniziato a scrivere Midnight Sun, la storia di Edward e Bella dal punto di vista del vampiro. Un’operazione commerciale, senza dubbio, che però verrà accolta con grida di gioia da quanti già idolatrano Edward Cullen.

Stephanie Meyer, New Moon, Fazi, 2007, pp. 446, € 17.80.