Donald Spoto,famoso autore di biografie di attori e registi,attraverso scritti,diari,lettere e interviste alla Bergman,ai suoi colleghi,ai suoi mariti e parenti,riesce a creare un quadro molto realistico della vita di questa straordinaria interprete:mai diva,solo attrice.
In ogni biografia di personaggio famoso,quello che affascina di più i lettori è scoprire la nascita del mito.Ed ecco allora:il 29 agosto 1915 Ingrid nasce a Stoccolma,mentre le campane della chiesa vicina battevano le undici e un quarto di sera.
Il padre,appassionato fotografo,compra una piccola cinepresa e comincia a riprendere la figlia e la moglie in scene di vita casalinga.Fin da allora Ingrid ha uno spiccato talento per la recitazione e le imitazioni,cosa che le procura non pochi problemi a scuola,ma attira su di sè la simpatia dei suoi compagni di classe.La cinepresa,la “sua amica”, come ama definirla, diviene allora un modo per esprimere queste sue doti e tempo dopo,sconvolta da parecchi lutti familiari,per scacciare il dolore.Un breve periodo all’accademia del Regio teatro drammatico(da cui era uscita la famosa Garbo) e subito viene notata dai suoi professori per la sua incredibile naturalezza sul palcoscenico.Scelta per interpretare Elsa nel film il conte Munkbro decide che è ora di lasciare la scuola(dopo solo un anno)iniziando così una carriera fruttuosa nel cinema svedese.
Grazie ad Intermezzo le si aprono le porte di Hollywood che la chiama per un remake in cui avrebbe interpretato la medesima parte,ma in studios americani.Selznick,produttore di film di successo quali Piccole donne,Febbre di vivere e Via col vento,la invita nella sua villa e molto semplicemente,mentre fa uno spuntino in cucina,le propone un restiling totale:deve cambiare nome e aspetto se vuole avere successo in America!Ingrid molto pacatamente lo informa che la Svezia è bel lieta di tenerla così come è e lei può tornarci subito.Alla fine Selznick accetta più forse per proporla come la tipica bellezza al naturale,una trovata pubblicitaria che in effetti le procura molto successo,anche se poi,questo alone di santità,le procurerà non pochi probelmi.Molto professionale e attenta ai dettagli della tecnica cinematografica(passione passatagli da suo padre)diviene ben presto celebre.Fintanto che è madre e sposa fedele tutto va bene(anche se nel privato il rapporto col marito non è dei migliori)quando poi si innamora perdutamente di Rossellini,diventando agli occhi del mondo un adultera, il pubblico la abbandona perchè sconvolto che sia scesa dal piedistallo su cui l’avevano posta.La Bergman,grazie alla sua bravura non si lascia sconfiggere e dopo parecchi successi teatrali viene alla fine perdonata e riammessa ad Hollywood.
Sicuramente,oltre ai retroscena dei film,ai rapporti coi colleghi come l’amicizia con Cary Grant e Hitchock che culminerà col commuovente passaggio di chiave,è interessante conoscere cosa ci sia dietro una star.
Ingrid è spontanea,fresca e determinata come nei suoi film,ma possiede dei difetti come tutti i mortali:beve parecchio(senza però sfociare mai nell’alcolismo)ed è molto fragile sentimentalmente; come madre ha molto da farsi perdonare,avendo anteposto la famiglia alla recitazione.
Sinfonia d’autunno è il film dell’espiazione che la riconcilia definitivamente con sua figlia Pia.
Nel frattempo lotta senza sosta col tumore che la consuma finchè a Londra,il giorno del suo compleanno,il 29 agosto 1982, muore.
“Ha recitato sino all’ultimo giorno della sua vita.Qui giace una buona attrice”.
D.Spoto,Notorius,Torino,Lindau,2007,pp.558,26€