Chicago – 22 luglio 1934. Il mattino seguente i giornali di tutta America avrebbero titolato: John Dillinger è morto. Siamo nel periodo della Grande Depressione, a cinque anni da quel giovedì nero che sconvolse la giovane nazione sbattuta da un giorno all’altro dal dolce idillio della Jazz Age alla povertà più nera. Michael Mann ripercorre gli ultimi mesi trascorsi dal più famoso rapinatore di banche della storia d’America dall’uscita di prigione nel maggio del 1933 fino alla sua morte avvenuta nel luglio dell’anno successivo.
La forza prorompente della figura di John Dillinger oltrepassa l’impermeabilità del digitale grezzo ed esplode fin dalla prima sequenza nella prigione dove Dillinger (Johnny Depp), appena rinchiuso, riesce a fuggire con la complicità di una guardia carceraria. Ma la profondità dell’atmosfera ricreata da Mann va oltre. La cura nella ricostruzione bibliografica e l’utilizzo di alcune ambientazioni reali riecheggiano nei respiri sia di Dillinger – Depp che in quelli dell’agente dell’FBI Melvin Purvis (Christian Bale), colui che pur non avendo direttamente ucciso Dillinger si prenderà la parte più grossa del merito.
Nemico Pubblico è un film rigoroso, squadrato, come la volontà di ferro del temerario Dillinger. L’atmosfera degradata di un’America ancora senza un futuro è accentuata dalle scenografie di Nathan Crowley (Il Cavaliere Oscuro, The Prestige), abile nella ricostruzione di ambienti dark. Il tutto avvolto da una patina di malinconia, complice la colonna sonora composta da Elliott Goldenthal e la canzone cantata da Diana Krall (che nel film compare in un piccolo cameo), Bye Bye Blackbird, vero e proprio litemotiv che lo stesso Dillinger pronuncia poco prima di morire; rivolgendosi al suo assassino affida l’ultimo messaggio d’amore alla fidanzata Billie Frechette (Marion Cotillard), nel frattempo catturata dall’FBI.
L’organizzazione che Dillinger è riuscito a mettere in piedi in pochi mesi è strabiliante: “La loro mobilità e il loro uso della tecnologia li ha resi quasi invincibili” dice il regista, e ne è testimone il ritmo del film nonostante le sue 2 ore e dieci minuti. “E questo succedeva in un periodo in cui enormi forze cospiravano contro Dillinger: quello che Hoover ha costruito con l’FBI – la prima polizia nazionale, la prima legge interstatale sul crimine, l’uso di una moderna e avanzata tecnologia e gestione dei dati. Facevano quello che oggi per la polizia è routine, ma che in America non era mai stato fatto prima.”
Meravigliosa la prova attoriale di Johnny Depp, calato non solo nei panni ma anche nel profondo della psiche di un uomo che ha vissuto da bandito pur nella consapevolezza di non avere un futuro. “Nell’anima di Johnny c’è una durezza” dice Mann. “Quando abbiamo cominciato a parlarne, ha detto che Dillinger lo interessava da molto tempo e che il gangster gli ricordava alcune persone del suo passato.” E sull’alternanza delle immagini di Clark Gable in Manhattan Melodrama si conclude la vicenda di un antieroe che l’America ha poi elevato a mito e che Mann con questo film ha restituito con tutta la sua carica emotiva.
Titolo originale: Public Enemies
Nazione: U.S.A.
Anno: 2009
Genere: Crimine, Thriller
Durata: 140’
Regia: Michael Mann
Sito ufficiale: www.publicenemies.net
Cast: Johnny Depp, Christian Bale, Giovanni Ribisi, Marion Cotillard, Leelee Sobieski, Billy Crudup, Channing Tatum, Emilie de Ravin, David Wenham, Stephen Dorff
Produzione: Forward Pass, Misher Films
Distribuzione: UIP
Data di uscita: 06 Novembre 2009 (cinema)