Più che la scuola dei cantautori romani, lo spettacolo di Niccolò Fabi, a Mestre, in un teatro Toniolo che ha fatto registrare il tutto esaurito, è sembrato un concerto di un gruppo straniero, inglese o d’oltreoceano. Più vicino a Nick Drake, che effettivamente Roberto Angelini, uno dei componenti della super-band che ieri sera si è vista sul palco, da tempo omaggia nei suoi concerti.
Insomma, definire cantautorale una musica tutta giocata su intrecci di synth, steel guitar, effetti d’ogni genere e infinite chitarre sembra un imperdonabile errore. E al risultato finale sono stati indispensabili Roberto Angelini, uno dei migliori suonatori di steel guitar italiani, che ha anche aperto il concerto con tre suoi brani deliziosi, Pier Cortese alle chitarre ritmiche e ai cori, l’ex Tiromancino Daniele “Mr. Coffee” a synth e tastiere, Fabio Rondanini alla batteria e Gabriele Lazzarotti al basso.
Il concerto prende subito le mosse dall’ultimo album, Ecco, il lavoro più riuscito di Fabi, il più ispirato. E alla fine saranno solo tre le tracce del disco a non essere proposte. Lo show procede tra atmosfere intense e evocative. Il primo picco lo si raggiunge con Vento d’estate, in cui Pier Cortese “prende la parte” di Max Gazzé. E’ un crescendo. Il brano seguente, Costruire, è certo uno dei più apprezzati dal pubblico, che risponde sempre come un unico coro. E ancora il trittico I cerchi di gesso, Age of Aquarius (tratto dal musical Hair) e, simpaticamente, la sua “traduzione” italiana Capelli, meno fortunata di Hair perché “gli americani con la lingua ce fregano sempre”. La prima parte del concerto termina con Lasciarsi un giorno a Roma: Niccolò posa la chitarra, per la prima e unica volta, e si dimena sul palco.
Il primo bis inizia con Fuori o dentro, probabilmente il momento più intenso dell’intero concerto. Fabi solo sul palco con la sua chitarra elettrica e la sua voce. Il secondo e ultimo (e inevitabile) bis mostra invece quelle che sono forse le due canzoni più belle dell’ultimo album: Una buona idea, magicamente vestita, ed Ecco. Qui il concerto finisce: è lo stesso Fabi a dire che dopo un pezzo del genere è impossibile suonare altro. Uno show essenziale nei suoi contorni, maestoso nei suoni, nei rivestimenti delle canzoni, magari stravolte e restituite ad atmosfere oniriche a cui la musica italiana degli ultimi anni ci aveva disabituato.
Fabi è cresciuto veramente, ha fatto un passo enorme, e dopo averci regalato un disco di una bellezza sfolgorante ci ha donato ora due ore intense di un concerto splendido, in cui musica e parole si fondono indissolubilmente fino a farci consumare fino in fondo la bellezza e l’incredibile maestosità della musica più sincera.
Questa, la tracklist del concerto al Teatro Toniolo di Mestre:
1-Indipendente
_ 2-Io
_ 3-E’ non è
_ 4-Dentro
_ 5-La promessa
_ 6-Solo un uomo
_ 7-Elementare
_ 8-Sedici modi di dire verde
_ 9-Vento d’estate
_ 10-Costruire
_ 11-Medlay I cerchi di gesso-Age of Aquarius-Capelli
_ 12-Lontano da me
_ 13-Oriente
_ 14-Offeso
_ 15-Lasciarsi un giorno a Roma
BIS
16-Fuori o dentro
_ 17-Lontano da tutto
_ 18-Il negozio di antiquariato
BIS
19-Una buona idea
_ 20-Ecco