La scomparsa di un genitore seppure è nell’ordine naturale delle cose, è comunque un momento doloroso ed unico nella storia di una persona. Si pensa all’orfano come a un bambino colpito da una grave sofferenza, ma anche l’orfano adulto prova un dolore intenso, una pena che coincide con la consapevolezza di un voltar pagina nella propria vita.
Da qui la necessità, l’esigenza di ripercorrere la propria esistenza fino a quel momento attraverso un racconto di fatti, aneddoti, una descrizione di personaggi, di luoghi, di situazioni che rendono questo testo, pur nell’unicità dei singoli eventi, comune al sentire di molti.
Daria Bignardi, al suo primo impegno di scrittrice, ci narra con uno stile fresco, vario, a volte ironico, a volte profondo e denso di sentimenti la storia della sua famiglia, di quel piccolo mondo casalingo che nella fanciullezza coincide con il proprio universo. Sarà poi l’adolescenza con i suoi contrasti generazionali e la maturità con il necessario abbandono del “nido” a segnare le altre tappe di un vissuto che diventa sempre più costruito su ricordi, sensazioni, riflessioni.
Forse proprio perché ciascun lettore si può ritrovare almeno in qualcuno dei passaggi esistenziali della giornalista, questo libro acquista un valore emozionale forte e coinvolgente.
Daria Bignardi, Non vi lascerò orfani, Mondadori, Milano, 2009, pp.160, € 17,50.