Attraversare la tangenziale di Mestre e raggiungere l’Aurora di Marghera in un sabato sera di novembre è il migliore dei modi per andare ad assistere a “North B-East” dei Carichi sospesi. Marco Tizianel e Silvio Barbiero interpretano rispettivamente uno studente iper-fuoricorso marchettaro e un bancario arrivista socialmente inserito; raccontandone una “giornata particolare” i due riescono a svelare la bestialità quotidiana del nord est – e non solo – contemporaneo.
Due cubi di metallo sul palco individuano le due posizioni degli attori, due metà sulle quali si alternano le luci per dare vita al racconto parallelo della medesima giornata. Il testo, nato da un lavoro individuale che ciascuno dei due interpreti ha fatto sul proprio personaggio, ha poi trovato lo sviluppo necessario nel mettere a fuoco le possibilità di incontro tra i due. Un lavoro di sincronizzazione, di canali comunicanti, di equilibri allo specchio che trova la necessaria struttura anche grazie al coinvolgimento musicale condotto da Paolo Tizianel. Come la vita dei due protagonisti scorre attraverso gli scenari di Padania Valley, la recitazione è saldamente aggrappata alla musica, che non è semplicemente specchio delle emozioni o colonna sonora, ma terzo attore in scena che fa da contrappunto alle parole. In questa maniera il testo rompe la linearità della prosa per trovare l’istintività del ritmo percussivo e incalzante.
Progressivamente i due personaggi, che inizialmente apparivano quasi opposti, si avvicinano e mostrano le loro affinità: è da principio una somiglianza di postura, come quella che riguarda anche tanta parte della gente ad una certa ora del mattino, mentre si stringe un volante in mano e si gioca con i pedali; è una identità di paesaggio, quella che si offre a nord est tra campi di mais, capannoni e case; è una condivisione di solitudini. I due, infatti, sono dolorosamente soli. La passiva stanchezza dello studente a caccia di canne a buon mercato in una piazza delle Erbe padovana invasa dagli spacciatori, si oppone al rabbioso consumo di cocaina del bancario, ma entrambi hanno bisogno della loro dose quotidiana. Tornano le coincidenze, accadono tra i due degli incontri fortuiti e magneticamente il bancario è attratto verso lo studente, come due rette parallele che per una straordinaria rottura delle regole euclidee finalmente si andranno ad incontrare. È proprio il loro incontro a segnare l’uscita definitiva dal tracciato cui li vorrebbe costringere la loro quotidianità. È solo allora che il monologo tace e balbettando insicuro avanza il dialogo, ed è abbastanza perché i due non siano più personaggi, bensì esseri umani, è abbastanza perché si abbassino le luci e intervenga il buio.
Proposto da Questa Nave con il sostegno di Echidna, a più di due anni dal debutto il testo della compagnia padovana, composta da Marco Tizianel e Silvio Barbiero, non ha perso la capacità di raccontare la realtà d’oggi, nonostante i molti riferimenti al contingente – vedi muro di Padova e passante di Mestre -. Perché al di là di questo assai più profondo è il paesaggio dell’animo che i molti anni di “sviluppo a Nord Est” hanno saputo costruire. “North B-East” è un lavoro soprattutto di parola, un misto tra narrazione, flusso di coscienza e monologo; un Io fagocitante che non può fare meno di ricondurre a se stesso l’esistente, senza accorgersi di essere stato inghiottito a sua volta.
Drammaturgia, regia e interpreti: Marco Tizianel e Silvio Barbiero
Musiche originali: Paolo Tizianel
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