“Quando si è soli si sognano spesso le formiche. Sono sempre in gruppo, le invidi.”
L’uomo rinchiuso nelle sue gabbie, esplicite o latenti, mentre lotta alla ricerca di se stesso, incapace di uscire dalle griglie sociali e culturali di cui è prigioniero.
Dae-soo ha tutto il tempo che vuole per sognare le formiche. Uomo senza qualità, marito e padre, gioca alla vita nei locali notturni, uscendone sconfitto e ubriaco. Mediocre, stanco, inconcludente e innocuo, viene rapito e tenuto chiuso in una stanza per quindici anni. Unico compagno un televisore, da cui Dae-soo viene a conoscenza dell’omicidio della moglie, di cui è il principale indiziato. Quindici anni, il tempo trascorso in una prigione senza un apparente motivo. Quindici anni, nell’attesa di essere liberato. Per scoprire chi e perché ha organizzato e manipolato la sua vita.
Park Chan-Wook non è certo un novellino. Premiato allo scorso Festival di Cannes con il Gran Premio della Giuria, presieduta da Quentin Tarantino, il suo primo film destinato al mercato italiano (gli altri sono ancora in attesa di distribuzione) è un gioiello del cinema koreano. E così va consumato. Come la vendetta che Dae-soo inseguirà per tutta la vita. Tema caldo del cinema orientale, piatto freddo servito dopo quindici anni di ravioli fritti.
Lontano, lontanissimo dall’intimismo di Kim Ki Duk, ne è quasi il rovescio della medaglia, lo specchio riflettente, altra ossessione dello sguardo all’orientale.
Old Boy è il frutto di un cinema che si sta “occidentalizzando”, senza aver perso (per adesso) qualità e sostanza. Montaggio frenetico, scene realizzate con precisione chirurgica, maniacale. Flashback sgranati, continue introspezioni che abbandonano i personaggi al proprio destino, in preda all’ineluttabilità delle cose. Libero arbitrio fasullo e successiva condanna. Andate e ritorni all’insegna della violenza e della vendetta, il tutto corroborato da una fotografia molto calcata, fumettistica. Ed è proprio da un manga che è tratta la storia degli “Old boy”. Storie che (rap)presentano la fine dell’uomo, individuo moderno scevro di ideali e carico di istinto.
Non si può perdere.
Old Boy
Titolo originale: Oldboy
Nazione: Corea del Sud
Anno: 2004
Genere: Azione, Thriller
Durata: 120′
Regia: Chan-wook Park
Sito ufficiale: www.oldboy2003.co.kr
Sito italiano: www.luckyred.it/oldboy/Cast: Choi Min-sik, Ji-tae Yu, Gang Hye-jung
Produzione: Seung-yong Lim
Distribuzione: Lucky Red
Data di uscita: Cannes 2004
06 Maggio 2005 (cinema)