Una simpatia naturale. Angela Finocchiaro è così: fa venir voglia di ridere solo guardandola, anche se sta ferma, immobile e non dice nulla.
Dal 15 al 17 marzo è andata in scena una simpatica commedia su genitori e figli moderni
Figuriamoci, poi, se porta in scena una commedia insieme a Michele Di Mauro, dal titolo “Open day”. Il successo è assicurato!
E infatti al Teatro delle Celebrazioni di Bologna, che l’ha accolta dal 15 al 17 marzo, le risate – decisamente – non sono mancate.
Non per niente la Finocchiaro è uno di quei talenti innati che tutte le aspiranti attrici donne dovrebbero imitare: buffa, ironica ma riflessiva, espressiva, umana.
“Open day” è uno spettacolo pensato appositamente per il divertimento del pubblico, certo, eppure non si esaurisce in una semplice, leggera risata serale. Dietro c’è molto di più. C’è il “dramma” di due genitori separati che devono fare i conti con una figlia svogliata, indecisa, ribelle.
La scelta da fare è semplice, e tuttavia estremamente complessa: scuola pubblica o privata? Tradizionale o innovativa? Ed ecco allora che ex moglie e marito si ritrovano tra le mura di un liceo super-tecnologico, alle prese con l’iscrizione scolastica della loro unica figlia. Ma invece del classico modulo cartaceo, viene loro richiesto di realizzare un video, rispondendo ad alcune “facili” domande. L’occasione diventa, fotogramma dopo fotogramma, il pretesto per ripassare insieme certi momenti di vita vissuta (alcuni più belli, altri meno), per ostentare una piccola gelosia di fondo mai scacciata del tutto, per battibeccare sui vari aspetti contorti della società moderna.
Si scopre così che, nonostante i convintissimi corsi sul “Vivi sereno, vinci i tuoi blocchi” che la donna tiene, le paure e le fobie sono ancora in agguato dietro l’angolo, come pure non è tutto oro quello che luccica nella professione di lui. Insomma, ne esce fuori il ritratto di una normalissima famiglia d’oggi, che si dimostra – dietro il velo dell’apparenza – alquanto persa e imbarazzata nel tentativo di districarsi tra le dinamiche di una cultura sociale in continuo mutamento, rovinosamente mossa da una costante perdita di valori e di certezze.
Autore del testo è Walter Fontana, a cui presta la regia Ruggero Cara. A fare da contorno, una scenografia semplice ma efficace, pulita e moderna proprio come ci si aspetterebbe da una scuola privata all’avanguardia.
Domande, pensieri, riflessioni e un dubbio che martella la mente: ma in fondo, sarà meglio essere figli, nonni o genitori? A ognuno la sua personale risposta.
I prossimi appuntamenti del Teatro delle Celebrazioni sono previsti per il 23 e 24 marzo con Giobbe Covatta ed Enzo Iacchetti e poi il 25 marzo con il musical “La Sirenetta”.
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