Sono un mix di sonorità e ricordi le “Piccole emozioni” di Ornella Vanoni, in questo periodo in tour in giro per l’Italia, e sabato 23 febbraio ospite del Teatro La Fenice, a Senigallia, per una produzione Pulp Concerti.
Arriva con i capelli che dice essere scompigliati a causa della pioggia, i leggings scuri che però non le piacciono (“ma se tutti li mettono, un motivo ci sarà!”), resiste sui tacchi poco più di metà concerto e a un certo punto libera persino la sua cagnolina vivacissima.
Ornella Vanoni si chiede perché tutti la chiamino “La signora della musica italiana”, lei che di posato e studiato non ha proprio nulla. Chi la guarda esibirsi sul palco non può che rimanere colpito dal carisma – e dalla simpatia – che questa donna incredibile, questa cantante leggendaria, continua ad emanare nonostante gli anni passino (e i ricordi restino).
Nella sua scaletta si infilano Venditti, Vinicius de Moraes e Toquinho, Gino Paoli (ovviamente) e Lucio Dalla (altrettanto ovviamente, di cui parla con tenerezza e nostalgia). Il ritmo va dal jazz al pop, dal latino-americano alle digressioni stilistiche più varie, senza dimenticare i più bei pezzi della musica italiana: “Alta marea”, “Vita” (con cui apre il concerto), “Averti addosso”, “Insieme a te non ci sto più”. E poi, ancora, le canzoni che l’hanno resa celebre al grande pubblico e alla stampa (“Mi sono innamorato di te” di Luigi Tenco, o “Ricetta di donna”), fino al saluto finale del tutto originale, sulle note di “Stella stellina”.
Inevitabile accennare alle elezioni nella sera prima del giorno fatidico, di cui però si limita a dire: “Io sono perplessa. E voi?” La Vanoni che sabato è uscita fuori dall’esibizione marchigiana è riuscita ad affiancare alla cantante anche la donna, e l’Artista: quella che ricorda i tempi in cui si scrivevano le canzoni – e poi le si cantavano – tutti insieme, si mangiava insieme, si dormiva insieme, si condividevano momenti lunghi anche dei mesi prima che un prodotto artistico arrivasse sugli scaffali. Altri tempi, insomma.
Con lei, attraverso la sua voce calda e le sue parole libere, sabato si è aperta al pubblico una porta sul mondo segreto della musica italiana, tra duetti, persone ormai scomparse e notti infinite rientrando da concerti allestiti qua e là, in giro per l’Italia: tante indimenticabili, “Piccole emozioni”.
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