Al Toniolo di Mestre la rilettura alla maniera dell’arte di uno dei personaggi più conosciuti di tutto il teatro
Il tema unico scelto da Maurizio Scaparro per la Biennale Teatro del 2008 e per il Festival 2009 è Mediterraneo. Scelta dalla forte valenza culturale, politica, civile che mette in luce ciò che accomuna le genti che si affacciano su questo mare al di là delle tensioni politiche e dei conflitti non ancora risolti. Nell’ambito di questi obiettivi, quanto mai opportuni in questi tempi in cui i Paesi più avanzati di questa area regrediscono spesso a scelte che dividono ed inaspriscono i contrasti e il rifiuto verso i Paesi meno privilegiati, l’opera Otello presentata il 24 al Teatro Toniolo di Mestre, si inserisce di diritto come una delle più emblematiche e significative. Non l’Otello di Shakespeare, tout court, ma Otello da Shakespeare, in quanto tratto si dall’opera del grande drammaturgo inglese. La lettura che ne viene fatta è di stampo antropologico, sociale orientata verso orizzonti insospettati di grande attualità, pur se le vicende narrate sono quelle eterne di amori tragici, gelosie stragi simili a quelle originali. Otello si presenta come un ibrido di razza incerta, non bianco, non nero che oscilla fra mondo orientale e occidentale in una difesa ad oltranza di queste civiltà che non vuole contrapposte ma comunicanti e feconde di scambi. Come governatore di Cipro, il Moro è perfettamente riuscito a superare divergenze e contrasti fra cristiani e mussulmani, riesce a superare in armonia la complessità delle situazioni:
Nella rappresentazione scenica di Cuppone e la regia di Casarin, un linguaggio espressivo nuovo affida a gesti, espressioni, solo accennati la funzione di aprire nuovi orizzonti interpretativi. Se poi la Venezia di Otello è il luogo in cui si incontrano Oriente ed Occidente ecco la funzione delle maschere per esprimere i dualismi , fungendo insieme da coro recitativo alla maniera della tragedia greca. Il gruppo di interpreti dei Pantakin da Venezia, si spende con generosità e bravura assecondati dalle musiche accattivanti del gruppo Calicanto, ricompensati da applausi convinti.
Otello tragicommedia dell’arte [prima assoluta]
da Othello di William Shakespeare – drammaturgia Roberto Cuppone – regia Michele Modesto Casarin
con Marta Dalla Via, Manuela Massimi, Stefano Rota, Roberto Serpi, Stefano Tosoni
musiche dal vivo Gruppo Calicanto – organetto, mandola, liuto, cornamuse Roberto Tombesi, contrabbasso Giancarlo Tombesi, clarinetti, ocarine, gralla Francesco Ganassin, percussioni, chitarra Paolo Vidaich – voce Claudia Ferronato – costumi Licia Lucchese – scene e maschere Stefano Perocco di Meduna
produzione Pantakin da Venezia, La Biennale di Venezia, in collaborazione con Comune di Venezia – Assessorato alla Produzione Culturale in collaborazione con il Comune di Mirano – con il sostegno della Regione del Veneto