“PERSEPOLIS” DI VINCENT PARONNAUD E MARJANE SATRAPI

Di cosa parliamo quando parliamo di libertà

A Teheran, la piccola Marjane partecipa con spirito per nulla disposto all’arrendevolezza agli avvenimenti che portano l’insediarsi della Repubblica Islamica. I fondamentalisti assumono il potere e ingiungono il velo alle donne. Le carceri sono affollate da migliaia di oppositori. La guerra fra Iraq e Iran vedrà Marjane lasciare l’Iran per l’Austria su decisione dei suoi genitori, preoccupati per quella ragazza fin troppo ben educata alle loro idee progressiste. In terra straniera, tuttavia, Marjane dovrà fare i conti con un’oppressione ben più subdola della palese mancanza di libertà: il pregiudizio.

La trasposizione cinematografica della celebre autobiografia a fumetti di Marjane Satrapi conserva la stimolante contaminazione fra disegni dalle forme e di un bianco e nero abbacinante che sembrano realizzati da bambini e indirizzati a loro coetanei e temi incontrovertibilmente adulti. Sin dagli onirici titoli di testa, Persepolis si offre allo spettatore come opera raffinata nell’ostentazione della propria bidimensionalità quasi d’altri tempi; scelta stilistica vincente, in quanto il rivestirsi di “kolossalismo” certo non avrebbe amplificato l’annichilimento che stringe la gola quando la macchina da presa arretra fino a testimoniare la trasfigurazione del viso di Marjane ne L’urlo di Munch, dopo che la bimba ha visto con occhi troppo presto privati di un’infanzia serena la mano di un morto spuntare dalle macerie di un palazzo colpito dall’inconsapevole ferocia dei missili.

La sceneggiatura di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud affronta senza concedere sconti all’emozione e al turbamento una storia di guerra e di privazioni, morali prima che materiali, senza però caricare all’eccesso, bensì blandendo con puntuta ironia.
Come infatti mantenere salda la ragione, con un piede penzoloni nel baratro, quando Marjane e sua nonna svuotano nel gabinetto litri di alcolici per sfuggire alla perquisizione dei “tutori dell’ordine”, per poi venire a sapere che è stato tutto inutile in quanto una sana e vecchia elargizione di moneta da parte del padre è bastata a far volatilizzare il Credo; o quando, fra i banchi di scuola, la scoperta dei Bee Gees e degli ABBA rischia di “festeggiarsi” magari fra le mura di un carcere.
_La guerra è guerra e l’oppressione del Potere è uno stato di cose assai mal digeribile; tuttavia, questo non autorizza a percorrere scorciatoie che portino come destinazione finale lo scendere a compromessi con la propria coscienza: ben se ne accorge la ormai signorina Marjane quando va al primo appuntamento con il ragazzo di cui è innamorata.

Truccata a dovere, non può sperare di fuggire alle attenzioni inquisitorie dei “Guardiani della Rivoluzione” e la soluzione sembra essere solo quella di mettere le mani avanti e chiedere aiuto in quanto molestata sessualmente da un uomo che poco prima, da dietro le pagine di un giornale, aveva avuto un qualche interesse per il suo fondoschiena. Tornata a casa, riferisce tutta fiera alla nonna, sua principale confidente, di come è riuscita a scampare alla brutta situazione e rimane letteralmente agghiacciata quando viene etichettata senza mezze misure con un epiteto che non ti aspetti uscire dalla bocca di una signora così a modo. L’anziana donna ricorda alla nipote che il nonno e lo zio hanno patito il carcere e trovato la morte per difendere gli ideali in cui credevano e le rimprovera che tutti abbiamo sempre una scelta. “Integrità” è la parola chiave a cui informare la propria vita.

Impreziosito da sequenze che rimandano al meraviglioso del cinema delle origini e da intenzionali omaggi al Neorealismo italiano e all’Espressionismo tedesco, Persepolis è stato insignito del Premio della giuria al Festival di Cannes del 2007 e “vanta” una proiezione pubblica, scorciata di un buon terzo di pellicola per motivi di censura, a Teheran per un pubblico di pochi e scelti.

Titolo originale: PERSEPOLIS
Nazione: Francia
Anno: 2007
Genere: Animazione
Durata: 95’
Regia: Vincent Paronnaud, Marjane Satrapi
Cast: Catherine Deneuve, Danielle Darrieux, Simon Abkarian, Gena Rowlands, Chiara Mastroianni, Tilly Mandelbrot
Produzione: 2.4.7. Films, The Kennedy/Marshall Company, France 3 Cinéma
Distribuzione: BIM
Data di uscita: Cannes 2007
29 Febbraio 2008 (cinema)
Nominations Oscar 2008