Concorso
Liu Ping Guo e suo marito An Kun fanno parte di quei due milioni di persone attirate a Pechino dalla possibilità di trovare un lavoro. Liu Ping lavora come massaggiatrice dei piedi in un spazio di estetica gestito da Lin Dong e da sua moglie, entrambi desiderosi di avere un figlio. An Kun lava i vetri dei grattacieli. Dopo che marito e moglie hanno fatto l’amore la sera prima, il giorno successivo Liu Ping torna al lavoro nel pomeriggio ubriaca ed ha un rapporto con il datore di lavoro credendolo il marito. Proprio in quel mentre, An kun lava i vetri della stanza. La crisi matrimoniale scoppia con violenza non senza che Liu Ping e An Kun abbiano un nuovo rapporto. Ben presto la donna si scopre incinta e il marito ricatta il suo datore di lavoro. Finchè però nei due uomini prevale lo stesso desiderio: entrambi pretendono di essere il padre del nascituro.
Superate varie difficoltà riguardo alla censura cinese, l’ultimo film orinetale presentato al Festival berlinese è stato proiettato per stampa e distribuzione nella versione integrale, con l’augurio della regista che anche per il pubblico la sua opera godrà della medesima oppotunità.
Lost in Beijing parla della storia di quattro personaggi le cui esistenze si congiungono e si rimescolano per uno sfortunato gioco del destino sullo sfondo di una metropoli tiranna.
La violenza subita da Liu Ping ed il frutto di questa, assumeranno per i protagonisti le sembianze di una sorta di riscatto personale.
Per la giovane coppia, la “vendita” del bambino significherà respiro economico e vitale.
Per il capo-padrone e la moglie invece, l’ultima possibilità di diventare genitori.
Attraverso le vicende umanissime dei quattro protagonisti viene mostrata la parabola della Cina di oggi, e del difficile passaggio da un’economia statalista al libero mercato. Questa incontrollabile transizione ha portato alla nascita di nuovi ricchi e provocato delle brusche ed imprevedibili trasformazioni nei valori tradizionali e nella stabilità sociale e famigliare, laddove tutto è commercio.
Visione del tutto nuova e abbastanza sconcertante della nuova Cina, osservata con l’occhio di una giovane regista che, con un tocco decisamente personale, ha presentato una pellicola di riflessione e confronto.
Un film di Yu Li.
Con Tony Leung, Fan Bingbing, Tong Da Wei, Elaine Jin.
Genere Drammatico, colore, 112 minuti.
Produzione Cina, Hong Kong 2007.