“POTICHE – La bella statuina” di FRANÇOIS OZON

Deneuve e Depardieu in un duetto strepitoso per un film squisito

Venezia 67. Concorso
Potiche è il nuovo film del creativo e brillante regista francese Francois Ozon, in concorso alla 67. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica.
Per la terza volta, nella sua prolifica filmografia, Ozon adatta per il grande schermo una piece teatrale (dopo “Gocce d’acqua su pietre roventi” e “8 donne e un mistero”).

Il termine “potiche”, equivalente italiano della “bella statuina”, designa una specie di grosso vaso o altro oggetto decorativo privo di grande valore, che si mette su un mobile o una mensola del camino allo scopo di arredare un locale, senza che abbia una vera utilità.

Ed è così che viene considerata Suzanne (Catherine Deneuve), una moglie tutta casa e famiglia, consorte dipendente dal marito Robert Pujol (Fabrice Luchini), che dirige una fabbrica di ombrelli.
La figlia stessa crede che la madre si diletti a fare la bella statuina.
L’uomo ha un atteggiamento freddo e sprezzante, dispotico, nei confronti della famiglia e dei suoi dipendenti.
A seguito di uno sciopero e del sequestro del marito, Suzanne si ritrova a prendere in mano le redini della situazione: interagisce con i sindacati, pianificando la nuova gestione della fabbrica. Con grande sorpresa di tutti, figli compresi, si rivela una donna intelligente, con coraggio e determinazione da vendere.

Una bella statuina, ma non certo di porcellana.
La situazione si complica quando Robert ritorna in piena forma, pronto a riprendere sotto la sua guida tutto e tutti. Anche perché nella vita di Suzanne si è riaffacciato un antico amore, Babin (Gerard Depardieu).

Potiche è una storia crudele, arguta, divertente, che arriva dopo Il rifugio, storia di, e su, drammi, sfumate rinascite, paure incallite e nuove speranze.
Ozon ha diretto un film sul ruolo della donna nella società, sulla sua emancipazione; tratto dall’opera teatrale di Barillet e Grédy, è ambientato nel 1977, ma la voglia narrativa di affrontare questo tema è venuta al regista perché “ volevo evidenziare il maschilismo che ho visto durante la campagna elettorale che ha contrapposto Sarkozy a Segolene Royale.”
Da questo spunto ha realizzato un adattamento disinvolto, partendo dalla situazione della donna negli anni Settanta e sulla divisione di classe: borghesia e operai.

Potiche è un allegro melodramma, che evoca il tono e la verve di certe screwball comedies, con quel tocco musicale delicato e improvviso che alletta gli occhi e allieva l’animo.
A coronare un film, semplicemente squisito e spietato, una coppia stupenda, la Denueve e Depardieu, che duettano con una maestria esilarante.
L’immedesimazione o l’empatia che si prova nei confronti di Suzanne è immediata, il suo personaggio regala risvolti “sovversivi” leggeri e smaglianti. Diretta già da Ozon in 8 donne e un mistero, qui aggiunge anche quel tocco di ironia superba, che si plasma su un personaggio magnifico.

Potiche dimostra l’estrosa e sensibile arte di un regista, che sa passare da un genere all’altro, con amore e passione, dal dramma alla commedia, con eleganza, curiosità e scioltezza.
La delicata e trascinante forza di Potiche appassiona, dai colori ai dialoghi spiazzanti, dalla forza che ogni gesto e ogni sguardo comunica, senza retorica, riuscendo sempre ad alleggerire armoniosamente la vita.

Titolo Originale: Potiche
Anno: 2010
Regia: francois ozon
Durata: 103′
Cast: Gérard Depardieu, Catherine Deneuve, Fabrice Luchini, Jérémie Renier, Judith Godrèche.