Il padiglione sloveno affronta il tema dell’unità economica e culturale del proprio paese, e lo fa grazie all’intervento di Jasmina Cibic, che riadatta per l’occasione gli spazi della galleria A+A. Possiamo azzardare che il “vero” oggetto qui in questione non sia – soltanto – lo svilupparsi di un paradigma nazionalistico attraverso le rappresentazioni artistiche che un paese fornisce al mondo esterno e a sé stesso, ma anche il peso che il potere esercita sull’arte e sui diversi campi del sapere, con modalità che esulano dal puro controllo politico per arrivare a forme quasi egemoniche di controllo della cultura. All’interno del padiglione sono proiettati due video: il primo mette in scena il dialogo tra un architetto e una giornalista, mentre il secondo riproduce il dibattito parlamentare, svoltosi nel 1957, che si occupò di stabilire quale delle opere d’arte destinate ad abbellire il palazzo dell’Assemblea popolare fossero più rappresentative dell’identità nazionale.
Il legame tra funzionalismo, estetica e propaganda politica viene messo ancor più in evidenza dall’utilizzo degli spazi della galleria operato da Cibic: è stato infatti ricreato un ambiente apparentemente domestico, con tanto di studiolo e libreria al primo piano, e anche i quadri che decorano il locale d’ingresso sembrano provenire da un qualsiasi salotto borghese e non, come invece è, dalla collezione nazionale del Parlamento. Un ulteriore, inquietante particolare acuisce la tensione tra la funzione ideologica dell’arte e la pervasività dell’egemonia culturale, anche nella vita quotidiana. La carta da parati che ricopre ogni stanza del padiglione ha infatti le sembianze di un’innocua decorazione, composta da una moltitudine di insetti ritratti a mano e riprodotti in serie; a uno sguardo più attento, però, emerge il disegno di uno strano coleottero, scoperto nel 1933 in Slovenia e chiamato – evidentemente con un nome all’epoca politicamente molto corretto – Anophthalmus hitleri.
Padiglione Slovenia
“For Our Economy and Culture”
Artista: Jasmina Cibic.
Commissario: Blaž Peršin.
Curatore: Tevž Logar.
Sede: Galleria A+A , San Marco 3073, Venezia.
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