Padiglione della Thailandia – Poperomia / Golden Teardrop

La Biennale di Venezia - 55. Esposizione Internazionale d'Arte

Il padiglione thailandese propone una riflessione sull’influenza che l’eccesso di informazione, continua e non meditata, esercita sulla cultura e sulle tradizioni di un popolo. Si tratta di un duplice processo: inclusivo ed esclusivo, nel quale l’identità culturale viene scomposta e riorganizzata secondo schemi non propri, oppure semplicemente dispersa e infine svuotata di significato attraverso flussi informativi privi di scopo. I due artisti qui intervenuti, Wasinburee Supanichvoraparch e Arin Rungjang, sviluppano un percorso di analisi meta-narrativa dell’informazione, scomponendo i punti di tensione tra il mezzo comunicativo e il contenuto narrato.

Il padiglione si articola in due locali, posti al piano terra di un antico magazzino veneziano. A sinistra si accede al Poperomia, il cui titolo è ispirato a una pianta usata dall’artista per riprodurre un fenomeno di osmosi: questa metafora tra l’esperimento biologico e mondo culturale indica il processo di travaso della cultura tradizionale thailandese, più densa, in un contenitore estraneo ad essa e perciò dispersivo. La sezione del padiglione ci accoglie con una distesa di mattoni grezzi (molto simili a quelli originali delle pareti), vasi, statue tradizionali e altri oggetti, tutti sparsi sul pavimento e ricoperti da un manto costituito da fili di lana dai colori sgargianti; nel mezzo l’imponente statua di un bufalo in fibra di vetro e sul fondo un video con immagini tratte dal documentario TongPan (1976). Con questo insieme di oggetti e suggestioni, l’artista ci vuole offrire una visione ironica e disincantata sulle tradizioni culturali thailandesi, attraverso gli stereotipi propri di uno sguardo estraneo a quel mondo.

Nella parte destra del padiglione troviamo invece Golden Teardrop, un’installazione video che raccoglie frammentari racconti di vicende pubbliche e private thailandesi, in una sorta di rapsodia attraverso la memoria collettiva popolare. Prima di accedere alla sala di proiezione, siamo però accolti da una nuvola dorata, composta da tante lacrime disposte secondo un rigoroso ordine geometrico. L’equilibrio tra soggettività singolare e plurale, esterno e interno, memoria e oblio, diventa così il tratto distintivo col quale poter interpretare quest’opera.

Padiglione Thailandia
“Poperomia/Golden Teardrop”
Artisti: Wasinburee Supanichvoraparch, Arin Rungjang.
Commissario: Khemchat Thepchai, Ministry of Culture, General Office of
Contemporary Art and Culture (OCAC).
Curatori: Penwadee Nophaket Manont, Worathep Akkabootara.
Sede: Santa Croce 556, 30135 Venezia (fondamenta di fronte stazione ferroviaria).