Controcampo Italiano 2011
Mangiare tutti i giorni e vivere serenamente. Lasciarsi alle spalle la miseria, viaggiare verso un mondo nuovo grazie a una speranza per il futuro. Così gli anziani di oggi ricordano la magia del progetto che tra il 1946 e il 1952 portava 70.000 bambini provenienti delle regioni del sud Italia, ad essere accolti in moltissime famiglie del Centro-Nord. Un’iniziativa che era stata promossa dall’Unione Donne Italiane, l’associazione femminile della Sinistra italiana.
Presentato nella sezione Controcampo Italiano della 68. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il nuovo documentario diAlessandro Piva (La CapaGira, Mio Cognato) si intitola Pasta Nera e si presenta come un’importante testimonianza che ci ricorda il valore di un progetto di solidarietà.
L’idea alla base del documentario nacque quando Piva ascoltò per caso un racconto di Severino Cannelonga sulla propria infanzia. Figlio di un noto bracciante sindacalista coinvolto nella rivolta del 23 marzo 1950 a San Severo, Severino era appena stato intervistato da Piva per un documentario sulle rivolte bracciantili del secondo dopoguerra nelle Puglie, quando cominciò a raccontare al regista di aver vissuto anche con una famiglia emiliana, durante la propria infanzia. Colpito dall’emozione che illuminava gli occhi di Severino durante il racconto, Piva decise di partire alla ricerca delle persone che, come Severino, furono aiutate con questo progetto.
Il titolo del film si riferisce a un tipo di pasta fatta con pochi cicchi di grano, ultima risorsa con cui nutrirsi, che rimanevano a terra dopo la trebbiatura. I bambini del Sud passarono quindi dalla pasta nera alle tagliatelle emiliane delle famiglie ospitanti. E per queste persone il contrasto tra i due cibi ha sempre riportato alla mente quel momento di scoperta di una realtà diversa.
Il documentario si concentra sui ricordi degli intervistati, che raccontano nostalgicamente la propria esperienza e i curiosi episodi vissuti in compagnia delle famiglie ospitanti. Le interviste sono poi raccordate a filmati di repertorio dell’epoca, che contribuiscono a ricreare l’umanità e il calore legati al progetto.
Pasta Nera è un viaggio indietro nel tempo, nella memoria della condivisione e dell’aiuto reciproco