Alla soglia dei quarant’anni, Antoine (Gustave Kerner), è un uomo distrutto dalla vita. Ha lasciato i suoi amici, la sua compagna, a sua carriera da musicista per nascondersi nella guardiola di portiere in un condominio della Parigi est. Gli era stato promesso un lavoro tranquillo ma gli abitanti del palazzo sembrano tutti soffrire di qualche nevrosi con cui scontrarsi.
Mathilde (Catherine Deneuve) è ossessionata dalla crepa in casa sua e dalla possibilità che l’intero quartiere possa sprofondare da un giorno all’altro, il signor Mallard (Nicolas Bouchard) è ossessivo e ficcanaso, Stéphane (Pio Marmaï), è un tossicodipendente che ruba e rivende biciclette per vivere e infine, benché non sia un inquilino, il cortile è animato anche da Lev (Oleg Kupchik), membro di una setta mistica che occupa abusivamente un magazzino.
Antoine, già psichicamente debilitato, parteciperà volontariamente o meno, ai siparietti comici dei condomini arrivando formando con Mathilde un’insolita coppia.
Pierre Salvadori è un regista specializzato in commedie. Dopo Ti va di pagare? Priceless (2006) e Beautiful lies (2010), sembra però che si abbia deciso di immettere del genere comico l’urgenza di cogliere in “flagranza di reato” la nostra epoca, con i suoi antieroi e le sue malattie. Mallard è l’uomo che vive in guerra con il mondo, credendo che tutti vogliano approfittare di lui, Stéphane è l’uomo dal passato glorioso che adesso trova nell’oblio delle droghe una via d’uscita da un anonimo presente, Lev si nasconde dietro un misticismo filosofico ma è solo un violento.
Non è difficile per il pubblico riconoscere in questi personaggi persone o casi a loro vicini e noti perché nonostante l’ossessività dei comportamenti, nessuno di loro indossa una maschera e per quanto il loro modo di fare sia ridicolo e poco condivisibile, è comunque motivato. Tra gli ossessivi spicca Mathilde, la donna che ha cominciato una crociata con qualcosa più grande di lei e che non riesce a darsi pace nonostante le raccomandazioni autorevoli. Per gentilezza fine a se stessa agisce in una direzione e immediatamente, colta dal suo temperamento nevrotico, agisce nel verso opposto.
È tristemente cosciente degli effetti del suo comportamento sugli altri ma semplicemente non può fare nulla per controllarsi. Piccole crepe, grossi guai, è una commedia cupa in cui le manie non creano solo siparietti comici (indicativo il caso di Mallard che ulula alla luna per provare la presenza di un cane), ma anche e soprattutto dolore impedendo ai personaggi di essere sereni, creando scontri che che causano vergogna e imbarazzo. Troneggiato dall’attore Gustave Kerner (Antoine), muta statua di gigante buono e depresso, il film è un inno alla gentilezza disinteressata. In rottura con i precedenti lavori del regista, in cui la bontà aveva sempre un secondo fine, l’estrema cura che Antoine pone nel rapporto con gli altri spezzando i legami di interesse, diventa un’immagine poetica, che crea una nuova visione del mondo.
Titolo originale: Dans la cour
Nazione: Francia
Anno: 2014
Genere: Drammatico, Commedia
Durata: 97′
Regia: Pierre SalvadoriCast: Catherine Deneuve, Gustave Kervern, Féodor Atkine, Pio Marmaï, Michèle Moretti, Nicolas Bouchaud, Oleg Kupchik, Bruno Netter
Produzione: Les Films Pelléas
Distribuzione: Good Films
Data di uscita: Berlino 2014
16 Ottobre 2014 (cinema)