Lidia è una ragazzina torinese, figlia di un operaio della Fiat , fierissimo del proprio lavoro e dell’azienda per cui lavora. All’esordio del romanzo Lidia è una bambina, vive in una grande casa alla periferia di una torino degli anni sessanta dove le auto erano ancora un bene di lusso privilegio di pochi. Lidia ha un cavallo, Pino, che porterà la ragazzina e i suoi sogni molto lontano nel tempo e nello spazio. Lidia sogna l’amore da lontano, e il romanzo racconta della sua ricerca.
Lidia non ha avuto la possibilità di studiare, ha dovuto iniziare a lavorare come venditrice di verdura affianco alla madre. Ma la vita le ha dato un’amica che, appassionata e iscritta a scuola, le presta volentieri i libri e discute con lei di letteratura, politica e dei grandi cambiamenti che l’Italia degli anni sessanta e settanta sta attraversando. La ragazzina seguirà l’amica agli incontri con “i compagni” e scoprirà un mondo fuori dalle mura domestiche, di cui cui prima ignorava l’esistenza.
Grazie alla lettura di un libro prestatole dall’amica Lidia scopre di desiderare dalla vita un’unica cosa: “l’amore da lontano” , quello dei trovatori. La giovane quindi sale in groppa a Pino, l’amatissimo cavallo del padre, e parte alla volta della scoperta del sentimento più profondo dell’uomo.
Trottando per l’Italia Lidia lotterà come Don Chisciotte contro i mulini a vento in cerca dell’”amore da lontano”, incontrando persone, donne, uomini, che ognuno a modo suo le daranno la possibilità di lottare per salvare non l’umanità, ma se stessa.
Scritto nell’epoca dei giovani che vedono crescere il tempo di permanenza tra le mura domestiche, questo romanzo assume i toni della controtendenza, narrando della fuga “epica” di una ragazzina senza strumenti che scappa cercando uno spazio proprio nel mondo.
Paola Mastrocola, la nota scrittrice torinese, riesce ogni volta a stupire partorendo romanzi di formazione come pochi se ne vedono in letteratura. Più lontana della luna è il romanzo della crescita, dell’emancipazione di una adolescente dalla propria famiglia, dall’ambiente domestico, la scoperta dell’amore, ma è anche il romanzo dell’Italia delle rivoluzioni, dei movimenti giovanili, dei centri sociali, delle lotte dei “compagni”. Dimenticando in questo libro la componente fiabesca la scrittrice costruisce in modo magistrale la storia della crescita di una protagonista femminile, una costante nei suoi romanzi, che cerca di farsi spazio nel mondo caotico di cui inizialmente comprende molto poco, arrivando pagina dopo pagina, a una consapevolezza matura e indipendente, consapevolezza politica, sociale e personale.
Paola Mastrocola ata e cresciuta a Torino, laureata in Lettere. Dopo un periodo come docente di Letteratura Italiana all’università di Uppsala, attualmente insegna lettere nel liceo scientifico di Chieri (Torino). Svolge anche una intensa attività di scrittrice, inizialmente di libri per ragazzi, poi soprattutto di romanzi. La sensibilità educativa e l’esperienza didattica si traducono in situazioni narrative nelle quali il riferimento, spesso graffiante, alla realtà della scuola italiana di questi ultimi anni si accosta ad aspetti volutamente antirealistici. Per scrivere uno dei suoi romanzi, ha abbandonato una classe nell’anno dell’esame di Stato.
Si è resa nota al grande pubblico grazie al suo primo romanzo, La gallina volante, con il quale ha vinto diversi premi letterari. Successivamente è stata finalista al Premio Strega nel 2001 e ha vinto il Premio Campiello nel 2004.
Paola Mastrocola, Più lontana della luna, Guanda, 2007, pp. 296, euro 16.00.