Premio Fondazione Fellini 2009 a Sidney Lumet

Concluso il convegno annuale di studi felliniani a Rimini

Il Convegno di studi felliniani che la “Fondazione Federico Fellini” – presieduta dal regista Pupi Avati e dal direttore Vittorio Boarini – ogni anno dedica al grande maestro della Dolce Vita, quest’anno è stato dedicato alla memoria del noto critico Tullio Kezich, scomparso nel 2009.

Con il tema “FELLINI, PINELLI E GLI ALTRI”, i lavori hanno interessato la sceneggiatura all’italiana con la partecipazione di noti sceneggiatori e critici di fama. Gianni Rondolino ha evidenziato il percorso Fellini sceneggiatore di Rossellini, Stefano Stoja una sintesi da Flaiano a Fellini, Luciano De Giusti ha interpretato le Suggestioni poetiche di Andrea Zanzotto in alcune sceneggiature felliniane, Fabio Andreazza ha enunciato appunti sui dialoghi per Aldo Fabrizi, e poi ancora Valerio Caprara, Ernesto Laura, Gian Franco Gianotti e Maurizio Giammusso hanno chiacchierato sulle celebri coppie del cinema italiano Pinelli/Fellini – Rossellini/Fellini e un excursus sul Petronio e gli altri in Fellini Satyricon.

Ad onorare il grande maestro anche Vincenzo Cerami con la sua Bottega di Scrittura, Domenico Starnone tra sceneggiatore e regista e Gian Piero Brunetta che ha esposto il viaggio di Moraldo da Rimini a Roma. Ha commosso in chiusura dei lavori la testimonianza di Tonino Guerra che, con la sua fama da poeta, ha raccolto e ipnotizzato i presenti per un ora, navigando nei sogni felliniani e gli episodi più belli della sua amicizia con il maestro.

Grande raccolta di folla per il Premio Fondazione Fellini 2009 a Sidney Lumet che, in conferenza stampa, ha esplorato il mondo di Fellini dichiarando La nave và il miglior film esistente al mondo: “Fellini è una persona molto umana è sensibile, l’ultima scena del film La nave và non trova corrispondenza per grandezza di immagini a nessun altro film esistente al mondo”. Lumet continua a discutere sul potere enorme delle TV sulle persone: “E’ terrificante essere soli davanti allo schermo, si rimane estraniati dal resto del mondo convinti di essere documentati su quello che succede, ma più stiamo davanti allo schermo più perdiamo la conoscenza delle cose, è un controsenso”.

Tra affermazioni sull’influenza del cinema sui giovani, il potere della politica nelle scelte delle argomentazioni e l’importanza del linguaggio nei suoi film (“E’ essenziale, il punto chiave del film”), Sidney Lumet riceve il premio della Fondazione Fellini direttamente dal presidente Pupi Avati che da padrone di casa saluta e ringrazia. Da complimentare tutto lo staff dell’organizzazione del convegno che, forti di una matura esperienza, hanno reso piacevole la partecipazione.